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ECHI DI NATALE …

L'atmosfera secondo i grandi della letteratura

Natale è la festa più bella della liturgia cristiana. In ogni paese di questo mondo spesso pieno di odio, di rancori, di guerre, di disastri di ogni genere a Natale ritorna la distensione e la serenità.
Tutti i grandi scrittori concordano nell’affermare che le feste natalizie danno serenità e pace. Infatti sfogliando un libro di letteratura universale troviamo molti scrittori che hanno celebrato questa festività come festa dell’amore, della pace, della fraternità.
Non bisogna dimenticare le stupende narrazioni su Gesù dei quattro Evangelisti, di San Paolo che si sono fermati sulla nascita di Cristo. Anche alcuni scrittori pagani come Flavio Giuseppe, Plinio il Giovane, Tacito, Svetonio hanno scritto su Gesù.
Chi si è soffermato particolarmente sulla nascita di Gesù sono alcuni Santi come San Francesco di Assisi che era anche poeta e scrittore, egli piangeva commosso mentre si apprestava a preparare il presepe. Anche Sant’Alfonso Maria dei Liguori cantava il Santo Natale con il celebre inno “Tu scendi dalle stelle”. Ricordiamo scrittori come Giovanni Papini, Hegel, Francois Mauriac, Ernest Renan, L. Monloubou, Edouard Schure, Corrado Augias, Mauro Pesce, Ida Magli ecc… che hanno cercato di farci rivivere l’atmosfera natalizia.
Charles Dickens nel racconto “ Canto di Natale” ha cercato di far rivivere la bellezza della nascita di Cristo. Suggestionati dall’atmosfera natalizia hanno scritto su Cristo i Russi come Dostoevskiy, Tolstoj, Puskin, Gogol, Cechov, Turgenev ecc… Gli scrittori Francesi come V. Hugo, H.Balzac, Maupassant, Leon Bloy ecc… celebrando le festività natalizie si sono commosse e hanno atteso il natale come la festa più bella di tutto l’anno.
Il nostro grande A. Manzoni in uno dei suoi Inni Sacri, intitolato Natale cantava e ricreava l’atmosfera natalizia con gratitudine e amore verso Cristo che si faceva uomo tra gli uomini portando non solo pace ma carità e fratellanza. Francesco Flora nella sua monumentale “Storia della Letteratura Italiana” Vol IV pag. 431- ED. A. Mondadori commentando la poesia del Manzoni così scriveva:
“ “Nel Natale si canta l’esaltazione degli umili, poiché nell’umiltà volle nascere Gesù: i popoli un giorno “nella polve ascoso conosceranno il Re” come quelli che primi videro “In un presepe accolto vagire il Re del ciel.” E l’Angelo che annunziò gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà, non si volse “alle vegliate porte” dei “potenti” ma ai devoti pastori “al duro mondo ignoti”.
(di Prof. Francesco Squarcella - del 2011-01-11) articolo visto 4916 volte
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