L'Opinionista Giornale Online - Notizie del giorno in tempo reale
Aggiornato a:
 

CHAT - ROULETTE: LA NUOVA MODA DELLA GRATIFICAZIONE EMOTIVA

“Welcome to the world of Chatroulette!”. Questo è lo slogan della creazione di Andrey Ternovskiy, un diciassettenne russo che ha chiesto in prestito 10.000 dollari ai suoi genitori per finanziare l’idea di mettere, casualmente, persone di varie nazionalità a videochattare tra loro. L’idea, ha dichiarato il giovane moscovita, è nata durante le conversazioni con i suoi amici su Skype e dalla roulette russa, dove i partecipanti fanno girare il tamburo della pistola, caricata con un solo proiettile, e la puntano alla tempia premendo subito il grilletto. “Omegle, talk to strangers”, recita l’altra principale chatroulette creata da Leif K-Brooks, un programmatore diciottenne del Vermont che inizialmente aveva inserito solo una chat testuale a sorpresa, da poco, adattandosi al concorrente russo, ha anche inserito l’opzione della videochat.
Il funzionamento della chatroulette è semplice, non c’è bisogno nemmeno di registrarsi (garantendo così l’anonimato), basta solo collegarsi al sito chatroulette.com (il sito ufficiale, anche se ormai ogni giorno vengono creati nuovi siti simili), munirsi di una webcam, che il sito riconosce subito tramite adobe flash player e, se non si è soddisfatti dei messaggi istantanei mentre ci si guarda in video, bisogna munirsi anche di un microfono ed accendere gli altoparlanti, per agevolare la conversazione. Se non si è contenti del partner, basta cliccare su next per passare a quello successivo, la cosa interessante e che può capitare chiunque, di qualsiasi nazione, età, sesso (una specie di lotteria della webcam).
Alcuni utenti, rifacendosi alla teoria del blind date (appuntamento al buio), sono sempre di più catturati dall’idea di trovare l’anima gemella su internet, magari affinando varie tecniche prese dal libro: “The rules for online dating: capturing the heart of Mr. Right in cyberspace” scritto da Sherrie Schneider, giornalista e scrittrice free lance, ed Ellen Fein, laureata in psicologia sociale alla New York University. Le autrici, ispirandosi alle loro precedenti famose pubblicazioni, incentrare sulle regole del corteggiamento e la scelta accurata del partner, danno consigli sull’approccio on-line, su come strutturare il proprio profilo e su come agire in determinate situazioni in rete.
Ormai, è un dato di fatto, molte relazioni nascono su internet (magari ci interessiamo di persone che abbiamo già incontrato per strada e che non abbiamo mai considerato), ci si conosce tramite chat (mandare e-mail è ormai da antiquati), attraverso il racconto di ogni parte della nostra vita, confidando umori e sensazioni, poi, se nasce un certo feeling nel world wide web (grande rete mondiale), si esce insieme per conoscersi di persona (ricordiamo tutti il film precursore di questa realtà: C’è posta per te, con Meg Ryan e Tom Hanks).
Molti utenti che entrano nella video-chat-roulette sono solo curiosi di farsi un giro per vedere le varie facce del mondo (a seconda degli orari in cui si accede si possono trovare statunitensi, tedeschi, indiani, giapponesi), comodamente seduti nella poltrona di casa. Altri ancora, sfruttano l’opportunità di spolverare le lingue conosciute, maggiormente l’inglese, aiutandosi, a volte, con google translate. Poi ci sono gli esibizionisti, i protagonisti indiscussi che trovano uno spazio di gloria personale in questo piccolo mondo virtuale, prendendo le sembianze di personaggi famosi, eroi dei fumetti o nei panni di loro stessi in esibizioni canore ed esilaranti balletti. Fino a qui niente di male, fino a quando non si arriva a forme di esibizionismo deviante, come il mettere in mostra le proprie nudità, per provare una certa eccitazione, sapendo di essere osservati e, talvolta, commentati da estranei. Di conseguenza, alcuni provano piacere solo nel guardare corpi che si denudano sullo schermo, innescando in loro l’unica soddisfazione sessuale (voyeurismo).
Questi sono gli aspetti di maggiore criticità della chatroulette che sta avendo molte lamentele e pressioni per una definitiva chiusura. Per ridurre questo aspetto, è nato un sito che ha trovato subito in questa controversia un’opportunità; il sito in questione è chatroulettemap.com che, tramite la tecnologia di google maps, identifica, tramite gli ip di ogni computer, lo screenshoot (cioè fotografa la sequenza video) di ogni utente e la sua localizzazione.
Anche questo aspetto è stato molto criticato, poiché non considera la privacy dell’internauta; l’unica cosa che fa attenuare questo problema è il fatto che gli screenshoot non sono sempre aggiornati e non sono in tempo reale. Non si può sapere se questa nuova moda potrà durare ancora a lungo, si sa soltanto che sta prendendo sempre più piede in ogni nazione, grazie alla potente forza del paradigma emulativo e che è una delle parole più cliccate sui motori di ricerca nel 2010. Anche in Italia, sicuramente, qualcuno starà pensando di creare una chatroulette appositamente in lingua italiana.
Si stima, inoltre, che il sito abbia raggiunto all’incirca 1.5 milioni di utenti al giorno (la maggior parte uomini), mentre alla sua nascita, novembre 2009, erano solo 500. Alcune grandi aziende stanno pensando di pubblicizzarsi, gratuitamente, sulla chatroulette, soltanto con una schermata, statica o dinamica, facendola girare a tutti gli utenti in linea, oppure reclutando persone che con abili espedienti (anche attraverso l’esibizionismo ironico) catturano l’attenzione degli utenti, portandoli sui propri siti aziendali (marketing a costo zero). Quest’ultimo particolare, però, credo sarà subito gestito a favore del sito che sopravviverà grazie soprattutto agli introiti pubblicitari.
Nel complesso, sulle chatroulette si possono fare delle sane risate, ancor di più se in compagnia di amici e, raramente, si possono fare anche degli incontri interessanti, come ad esempio video chattare con celebrità. L’accesso al sito, però, è rigorosamente consigliato ad un pubblico maggiorenne, per alcuni aspetti considerati precedentemente e per un suo non ancora accurato controllo.
(di Dott. Pasquale Elia, Psicologo - IGEA Centro Promozione Salute - del 2011-01-21) articolo visto 5992 volte
sponsor