COME STIMOLARE LA COMUNICAZIONE POSITIVA IN FAMIGLIA?
Primo passo riconoscere la proprio ruolo in una comunicazione distruttiva o carente
La comunicazione in famiglia risulta assumere un ruolo di grande centralità per consentire ai genitori e ai figli di costruire insieme un percorso di formazione reciproca. La famiglia è proprio il luogo da cui partire per istaurare delle relazioni sane, fondate, cioè, su scambi comunicativi profondi. Eppure sembrano esserci dei forti limiti che ci impediscono di creare questi scambi autentici.
Innanzitutto può capitare che si tenda a colpevolizzare l’altro o un membro della famiglia che diventa così “il capro espiatorio”, in quanto siamo più portati a considerare le nostre relazioni in modo unilaterale, anziché soffermarci a riflettere sulla circolarità che caratterizza le relazioni umane e ciò ci conduce a non porci una domanda fondamentale “io che c’entro?”
Riconoscere il proprio ruolo in una comunicazione distruttiva o carente è il primo passo da compiere per poter realmente modificare la comunicazione nella propria famiglia.
Un altro aspetto fondamentale è legato all’ansia, ossia alla paura di perdere le persone che amiamo, di deluderle o di ferirle. Quest’ansia può spingerci a “triangolare”, cioè a spostare il discorso su terze persone o su altri argomenti per evitare di trattare contenuti o comunicazioni che ci risultano più difficili, perché inconsciamente legate a fonti d’ansia.
La comunicazione, poi, può anche causare fraintendimenti e incomprensioni. Ciò accade ad esempio quando tendiamo a dare un’interpretazione personale a ciò che recepiamo dall’altro senza assicurarci di aver ben compreso ciò che l’altro realmente voleva comunicarci. Siamo, spesso, così focalizzati su di noi da non riuscire realmente a cogliere ciò che l’altro vuole dirci, ad accettarlo nella sua diversità e quindi tendiamo a proiettare nell’altro ciò che in realtà appartiene a noi stessi.
Dare spazio all’ascolto più che alla parola diventa un allenamento che ci può aiutare a calarci maggiormente nei panni del nostro interlocutore. Ricordiamoci infatti che non a caso “abbiamo due orecchie e una bocca”.
A questo punto potremmo sintetizzare dei consigli utili per comunicare bene in famiglia:
1. Chiedersi sempre “io che c’entro?”
2. Trovare momenti per favorire il dialogo con il partner e con i figli
3. Predisporsi all’ascolto profondo dell’altro cercando di non farsi influenzare da visioni stereotipate, pregiudizi, proiezioni personali o chiusure
4. Considerare la diversità come una ricchezza attraverso cui poter ampliare il proprio punto di vista e crescere insieme con l’altro
5. Rispettare i turni propri di ogni comunicazione evitando cioè di accavallarsi, zittire o gridare sull’altro
6. Prestare attenzione anche ai segnali non verbali
(di Dott.ssa Francesca Fusiello - IGEA Centro Promozione Salute - del 2011-01-26)
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