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IL MISTERO DI ULISSE E ACHILLE

Un'importante scoperta a Itaca riaccende la leggenda

"...un uomo è sempre un narratore di storie, vive circondato dalle sue storie e dalle storie degli altri, attraverso quelle storie vede tutto quanto gli accade; e cerca di vivere la sua vita come se stesse raccontando una storia"
Jean Paul Sartre

SCOPERTA LA REGGIA DI ULISSE - Il professor Athanasios Papadopoulos, dell'università di Ioannina, da sedici anni scava con la sua équipe a Itaca, sulle tracce della reggia descritta da Omero. Il ritrovamento della presunta casa di Ulisse è avvenuto, il 23 agosto 2010, a Exogi, nel nord dell'isola. I criteri adottati dallo studioso, per ipotizzare che quei resti sono la reggia di Ulisse e Penelope sono tre: la forma, con scale scavate nella roccia, tipica dei palazzi micenei.
Frammenti di ceramiche della stessa epoca, una fontana, che gli archeologi hanno potuto datare al XIII secolo A. C., epoca coerente con i racconti dell’odissea. Sempre a Itaca anni fa il professor Papadopoulos insieme ad una collega avevano riportato agli onori del mondo una tavoletta con incisa la scena di Ulisse legato all'albero della sua nave per resistere al canto delle sirene.
COS'È IL MITO? - Con la parola "mito" si intende una narrazione favolosa intorno agli dei, alle origini, alle tradizioni di un popolo. Nella religione il mito è un racconto sacro che dà un senso alla realtà. Nella filosofia il mito è una forma non perfetta di verità e come categoria autonoma di accesso alla verità.
Per Pavese, mito è un insieme sintetico di concetti che riescono a scatenare passioni, sentimenti, emozioni, determinati stati d'animo comuni a tutti. il mito, è l'universale, come i sentimenti.
Altro aspetto dei mito è la sua immortalità, grazie alla possibilità di sempre nuove interpretazioni della versione tradizionale.
DA TROIA A ITACA - Il viaggio, voglia di evadere, di conoscere, di sfidare quell'ignoto, quel qualcosa vicino o lontano che ci attrae verso la nostra ITACA, la nostra meta che ci porta all'esperienza della realtà, ma soprattutto alla conoscenza di noi stessi. Ma attenzione Itaca esiste è un approdo reale e non un prodotto della fantasia, non è l’utopia.
Ognuno segue la sua via, immaginando il suo cammino, cercando gli angoli nascosti, formulando ipotesi e strategie .provando successi e delusioni. Il viaggio è un’esperienza che dà un senso alla vita.
Nell'Odissea l'eroe non è un combattente: che affronta i pericoli della via, non cerca la conquista di una città nemica, ma il ritorno nella sua isola cara. Il suo eroismo è fatto di fede e di perseveranza, d'amore per la sposa che aspetta, per il figlio lasciato bambino, ma senza Penelope Ulisse non sarebbe un mito e Penelope che lo ha voluto e saputo attendere che l’ha consacrato tale.
IL MITO DI ACHILLE - Achille, il guer¬riero greco, eroe della guerra di Troia, come noto, la madre per ren¬derlo invul¬ne¬ra¬bile lo immerse neo¬nato nelle acque sacre del fiume Stige, tenendolo per il tallone l’unico punto vulnerabile.
Achille ci evoca due carat¬te¬ri¬sti¬che umane: l’ambizione che ci spinge ad osare oltre il limite; la con-sa¬pe¬vo¬lezza della nostra precarietà (il tallone).
ULISSE ED ACHILLE OGGI - Questi personaggi sono dei modelli che ognuno di noi si trova recitare nel corso della sua vita. Il coraggio di Achille o l’astuzia di Ulisse sono le qualità riconosciute è che interpretiamo. Achille, oggi ci ricorda l’ambivalenza tra scienze e tec¬no¬lo¬gia.
Il pensatore tedesco Heidegger affermava che nell’uomo sono presenti due tendenze: la capacità tecnica di trasformare e dominare la natura e la consapevolezza della finitezza della vita.
Il grande Pontefice Giovanni Paolo II ha sollecitato tutti ad agire senza avere paura, ad essere un pò Ulisse e un po’ Achille, così si espresse in una sua omelia
“(...) Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna. (...)”.
(di Carlo Baratta - del 2011-03-28) articolo visto 8591 volte
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