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POLLI, “PIC & NIC PROGETTO SCUOLA”

Un nuovo percorso didattico ed integrativo per la scuola primaria e dell’infanzia dedicato integralmente alla natura

In occasione de “L’anno internazionale delle foreste”, iniziativa introdotta dall’ONU per il 2011, Polli, omonima azienda agroalimentare italiana, ha promosso un percorso didattico e integrativo per la scuola primaria e dell’infanzia, dedicato interamente alla natura. Lo scopo è informare e sensibilizzare la popolazione scolastica sul patrimonio verde mondiale, non solo come fonte di sostentamento, ma anche come dimora dell’80% di biodiversità terrestre.
Un approccio originale e interdisciplinare tra arti e scienze, in grado di stimolare la creatività e l’interesse dei singoli studenti, attraverso gite, esperimenti didattici, concorsi creativi in spazi aperti, per conoscere e rispettare la natura e i suoi abitanti, il tutto in chiave narrativa immediata e divertente: storie, favole, racconti per alleggerire nozioni didattiche, spesso rese in forma poco accattivante da ordinari libri di testo.
CREATIVITA’ COME STIMOLO - Nel periodo infantile e preadolescenziale ha ruolo predominante la creatività nel singolo bambino, è una fase in cui l’individuo assorbe tutte le caratteristiche e i messaggi dell’ambiente circostante, facendole proprie e crescendo per mezzo di esse in maniera naturale e spontanea. Compito dell’insegnante è quello di stimolare le abilità e le potenzialità dello studente, per una formazione completa ed equilibrata di un futuro “ cittadino della Terra”, attraverso un approccio linguistico-narrativo accattivante.
Una guida concreta e pratica è quella realizzata da Davide Coero Borga, giovane comunicatore scientifico, un vademecum in linea con i programmi ministeriali, in grado di offrire al corpo docente idee e spunti per attività curriculari ed extracurriculari, di intervenire sul corretto stile di vita ed alimentazione, di mettere in gioco o in discussione le cattive abitudini di ciascun alunno.
“LA PROVA DEL NOVE” - I bambini dimostrano di non avere una conoscenza neppure elementare delle nozioni di base in merito a natura, una mancata consapevolezza di come siano coltivati i prodotti della terra, come ortaggi, o del mare, come i pesci. Ma anche l’origine dei più comuni fenomeni metereologici sono dei veri e propri punti interrogativi per le generazioni più piccole.
Questo è quanto emerge nello studio promosso dal Polli Cooking Lab, il primo osservatorio creato dall’azienda che analizza le tendenze nazionali e internazionali sul mondo dell’alimentazione, e condotto su 2000 bambini italiani delle scuole primarie ai quali i maestri hanno consegnato, in occasione della campagna “Polli Pic & Nic Progetto Scuola”, un questionario in cui è stato analizzato il rapporto tra bambini e natura.
Ecco alcuni esempi: 1 su 3 (31%) sottolinea che quando piove non puo’ uscire di casa, per il 26% e’ la “pipì degli angeli”, mentre per il 18% aiuta a non andare a scuola, infine c’e’ chi (9%) afferma che piove quando fanno arrabbiare la mamma.
Fantasia accesa anche quando si parla di tuoni: il 38% afferma che si tratta di bombe lanciate da ufo o astronavi, per il 16% sono rumori che mettono paura e per il 17% fanno andare via la luce elettrica. Infine 1 su 4 (25%) associa i tuoni alla pioggia e al maltempo. Anche il cielo e le nuvole non sono esenti dalla loro visione fantasiosa: così, se il cielo e’ uno sfondo in cui ci sono il sole, la luna e le stelle (21%) o il luogo in cui vivono gli uccelli (18%), o volano aerei e astronavi (32%), le nuvole, oltre a ricordare la panna montata (23%), servono a nascondere il sole (16%) o il luogo in cui vivono gli angioletti (14%).
E come vengono visti invece gli animali? Gli insetti, ad esempio, vengono per lo più considerati animali fastidiosi (57%), hanno il pungiglione (19%) e vivono sui fiori (13%), mentre per il 9% incutono addirittura timore. Risposte curiose anche per quanto riguarda i rospi, che il 17% considera fiabescamente “principi trasformati” e con la lingua lunga 2 metri per catturare gli insetti (23%), mentre per il 24% camminano saltellando e per il 12% nuotano.
Nonostante i risultati poco soddisfacenti che emergono dalle risposte del questionario, forse per certi versi fiabesche e poco scientifiche, gli insegnanti avranno modo di “correggere il tiro”, di indirizzare i bambini verso una più corretta informazione con particolare riguardo alla sensibilizzazione dei valori ambientali.
(di Giorgio Vulcano - del 2011-06-07) articolo visto 5205 volte
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