LO STRESS CRONICO
Quando si esaurisce la capacità di far fronte alle circostanze
A chi non è mai capitato di sentirsi stressato? di avere la faticosa sensazione che le richieste che ci vengono poste dall’ambiente che ci circonda siano superiori alle nostre capacità di affrontarle? Di sentirsi stanchi e spossati a causa si una prolungata stressante situazione? Noi tutti conosciamo in prima persona gli effetti fastidiosi dello stress…
Lo stress cronico può causare una fastidiosa sensazione di fatica fisica e di stanchezza e malessere psicologico che può portare nel peggiore dei casi la persona a qualcosa di simile a un black out di attività; la persona semplicemente si blocca e smette di fare quello che faceva prima perché si sente priva delle energie per farlo e sperimenta quindi una sensazione di affaticamento e di inerzia.
Lo stress in sé però non va visto solo come una cosa negativa. Da un punto di vista biologico e psicologico lo stress è una risposta generale e aspecifica di adattamento a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente (Modello di Selye). Questa risposta generale e aspecifica è la risposta che caratterizza il cosiddetto stress positivo (eustress) ; è una risposta di attivazione che include elementi di tipo comportamentale, di tipo mentale e di tipo fisiologico. La risposta aspecifica di stress è una risposta spontanea che l’essere umano mette in atto allo scopo di superare difficoltà, o situazioni percepite come difficili o variamente minacciose. E’ una risposta generalmente messa in atto per far fronte quindi a una situazione ambientale che è percepita come superiore alle nostre capacità di affrontarla.
Grazie alla forte mobilitazione di risorse personali e alla conseguente reazione di iper-attivazione fisiologica, mentale e comportamentale la persona riesce il più delle volte a far fronte alla situazione esterna e a raggiungere gli obbietti voluti. Questo tipo di reazione di stress è quindi una risposta utile al superamento di difficoltà e situazioni di crisi e al raggiungimento di obbiettivi percepiti come difficili da ottenere, quindi utile all’essere umano nel suo generale processo di adattamento all’ambiente che lo circonda. Ma quando lo stress diventa dannoso per la salute? Può accadere che gli sforzi messi in atto dalla persona non portino ad ottenere i risultati voluti o non siano adeguati per fronteggiare la situazione. Quando la situazione scatenante lo stress si prolunga nel tempo, lo stress diventa cronico e può influire in modo negativo sulla salute delle persone. Lo stress cronico è dannoso per la salute e una lunga esposizione a situazioni stressanti porta l’essere umano a entrare in una fase di stress chiamata fase di esaurimento, in cui si sperimenta l’esaurirsi delle risorse per rispondere e addirittura della capacità di rispondere stessa; con il concomitante presentarsi di una serie di sintomi fisici e emotivi.
Da un punto di vista medico particolarmente studiate sono state le conseguenze dell’aumento cronico di reattività del sistema nervoso autonomo, conseguente a una situazione di stress prolungato, e ne è stato variamente dimostrato l’effetto dannoso per la salute. Non bisogna dimenticare però che lo stress è un’esperienza soggettiva che dipende anche da caratteristiche personali: lo stress dipende fondamentalmente dalla percezione soggettiva di quanto le richieste posteci dall’ambiente superino le nostre effettive risorse, e dall’analisi che la persona fa della misura in cui sia necessario o no compiere uno sforzo di compensazione. Quante volte ci è successo di osservare un nostro conoscente, collega o amico e di meravigliarci di come la sua reazione davanti alla stessa situazione sia diversa dalla nostra? Una stessa situazione può essere una grossa fonte di stress per una persona ma può non esserlo per un'altra…
Nella vita moderna esistono tuttavia situazioni , condizioni o ritmi di vita che risultano stressanti per la maggior parte delle persone e i problemi di stress cronico sono purtroppo molto diffusi nella nostra società e costituiscono la prima causa di assenteismo e di malattia professionale nei paesi occidentali. Lo stimolo scatenante questo tipo di stress è variabile, può essere legato a condizioni diverse, per esempio a condizioni lavorative, a condizioni o ritmi generali di vita, o a situazioni di carattere personale che vanno a sommarsi a fonti di stress di altro tipo.
Ma in tutte le situazioni di stress cronico il problema fondamentale per la persona è sempre quello di dover vivere in una situazione in cui c’è una percezione prolungata di inadeguatezza delle proprie risorse personali rispetto a quelle richieste dall’ambiente, e il conseguente vissuto di fatica fisica e psicologica che ne deriva. Esistono diverse strategie che rendono possibile fronteggiare lo stress cronico, in maniera efficace, che sono basate sul controllo sia delle variabili situazionali concrete che lo provocano che di altre variabili psicologiche che influiscono sulla percezione soggettiva dello stress.
Nei contesti lavorativi ad esempio possono essere messe in atto una serie di strategie che riducono i fattori di stress presenti nel contesto lavorativo e che, agendo sulle variabili situazionali concrete che influiscono sullo stress del personale, sono orientate al miglioramento della salute e del benessere organizzativo. Tra le variabili soggettive che influiscono in modo particolare sulla percezione dello stress c’è la quantità di risorse mentali, psicologiche ma anche concrete e comportamentali che la persona ha e percepisce di avere a sua disposizione per fronteggiare una situazione critica.
(di Dott.ssa Sandra Capecci - IGEA Centro Promozione Salute - del 2011-09-14)
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