ASPETTANDO LONDRA 2012: INTERVISTA ALLA SCHERMITRICE VALENTINA VEZZALI
Dopo la sua ultima impresa d’antan, la più grande atleta di tutti i tempi si concede ai nostri “microfoni”
Le sue vittorie non si contano più. Il suo forziere è talmente pesante da richiedere una forza sovraumana per trasportarlo dalla cronaca alla leggenda, dov’è ormai da tempo Valentina Vezzali. La jesina ha riscritto la storia dello sport, oscurando la fama di atlete epiche, spaziando dalla Scherma all’Atletica, dal Nuoto al Tennis.
Nessuno come lei, e non si tratta della solita demagogia volta ad enfatizzarne l’effige. Valentina ha veramente qualcosa di soprannaturale. Ha iniziato a racimolare allori in tenera età (fu Argento individuale ed Oro a squadre, ad esempio, alle Olimpiadi di Atlanta, a soli 22 anni), e continua imperterrita a farlo adesso che veleggia verso i quaranta (ne ha 37), ad una età che per altre vuol dire pensione!
È uscita indenne da mille battaglie, ma la sua lama è tutt’altro che spuntata. Vanta 6 Titoli Iridati individuali, più 7 a squadre, per il record -uno dei tanti- di 13 Ori ai Mondiali. Ben 5 gli Ori Olimpici, di cui 3 di seguito nelle prove singole. Si sono inchinate al suo cospetto atlete di ogni genere, tutte infilzate nel nome della gloria.
Mai l’Italia ha potuto vantare un’atleta di simile caratura. Persino la Idem (Canoa) e la Pellegrini (Nuoto) non sono riuscite ad elevarsi così in alto. Ma possiamo osare dicendo che mai il Mondo dello Sport tutto ha potuto assistere a tali manifestazioni di imperiosità, pur prendendo in esame ogni epoca e disciplina. A Catania la Vezzali ha impreziosito ulteriormente il suo palmares con un Oro fantascientifico (ed un Argento a squadre) degno della miglior Valentina.
Valentina, anche quest'anno sei stata “fantascientifica”, e non è demagogia! La rimonta che hai fatto nei quarti di Finale contro la tua avversaria ha rasentato l'irreale. Tu stessa pensavi di farcela? O ti stavano scorrendo innanzi agli occhi le immagini di vent'anni di carriera ormai da chiudere senza l'ultimo acuto?
R -“Onestamente non è nel mio carattere darmi per vinta fino all'ultima stoccata e quando sono in pedana riesco a pensare solamente alle stoccate che devo mettere; a Pechino ho messo la stoccata vincente a 6 secondi dalla fine del tempo ed era una finale Olimpica... penso che questo dica tutto sul mio stile in pedana …. La concorrenza è molto forte , specialmente tra noi italiane e quindi so già in partenza che chiunque troverò dai quarti di finale è molto forte e quindi in grado potenzialmente di battermi . Per questo motivo cerco di trovare la concentrazione e la motivazione giusta dentro di me che poi potrà permettermi di rimontare anche in situazioni difficili...”
Ma perché nella prova a squadre hai combinato quel patatrac? Mi sei parsa stanca, a 37 anni ci può stare. Ma come mai non ti sei tirata fuori dopo il secondo assalto disastroso, dando spazio alla Salvatori?
R - “Come ho già detto , mi sono sentita “scarica” perché forse avevo dato tutto nella gara individuale ma ho comunque dato il massimo nelle mie possibilità per quel giorno come faccio sempre, non ho niente da recriminare, riguardo ad una eventuale sostituzione non spetta a me decidere ma al Commissario Tecnico prendere decisioni del genere, è li per questo!”
Tornando ai momenti gloriosi, quale Mondiale ritieni sia stato il più bello?
R - “Ogni Mondiale ha il suo fascino, il suo significato e la sua storia, non saprei fare una classifica di tutte le medaglie che ho vinto, sono tutte conquistate con sudore e sacrificio”
Sarò banale, ma la domanda se la staranno facendo tutti: come si fa ad avere a 37 anni la stessa passione di una ventenne?
R - “La passione non è la stessa, forse anche di più.... cambia la maturità con la quale si affrontano certe sfide e sicuramente la gestione dell'assalto in pedana, ma le emozioni ci sono sempre, se mancassero quelle non potrei mai continuare a fare quello che faccio....”
Hai mai pensato di staccare la spina per qualche anno, magari dopo la gravidanza?
R - “Si certo che ci ho pensato, forse ho avuto paura che dopo la gravidanza non sarei più stata in grado di tornare ad alti livelli, ma grazie all'impegno e alle persone che mi sono state vicine, la mia famiglia, il mio maestro, ce l'ho fatta!!! Sembra scontato a molti, ma il fatto che io abbia vinto tanto nella mia carriera sportiva non significa che queste vittorie siano automatiche e che io non abbia timori e paure. Ogni successo e anche gli insuccessi, sono comunque frutto di rinunce, sacrifici, allenamenti durissimi e lunghissimi , la paura di non farcela esiste ed è sempre dietro l'angolo, quello che conta è fare il massimo per ottenere il risultato, prefiggersi un obbiettivo e dare il tutto per tutto per traguardarlo”.
Dopo le Olimpiadi cosa farà la più grande atleta di sempre (e non solo fra le schermitrici)?
R - “Non ci voglio pensare... per il momento l'asticella è su Londra e preferisco pensare ad una cosa per volta”
Cosa cambieresti della Scherma oggi (regole comprese)?
R - “Non cambierei niente, vorrei solo che si vedesse di più in tv, se non altro in proporzione ai risultati e agli onori che porta alla Nazione ...”
Spaziamo per un attimo dallo sport alla vita: cosa ami e cosa detesti dell'Italia?
R - “Dell'Italia amo la gente, la terra, il cibo ….. non potrei vivere in nessun altro posto al mondo!!! Detestare in particolar modo niente... forse siamo tutti un pò distratti (io specialmente) ma d'altronde chi è perfetto???”
Si ringraziano sentitamente Valentina Vezzali e la SandS Advisors per la disponibilità e cordialità mostrataci. (di Alberto Sigona - del 2011-11-03)
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