THE FABULOUS COLLECTION OF ELIZABETH TAYLOR
Pill of Luxury - I gioielli preziosissimi e leggendari di Liz Taylor all'asta da Christie's, come voleva lei
È stata la grande divina dell’età d’oro di Hollywood. Ha collezionato 7 mariti e centinaia di gioielli. Ciascuno era il suggello di una promessa, un anniversario, un perdono. Adesso vanno all’asta, come voleva lei. Perché la bellezza, secondo “Liz”, non si può possedere. Solo custodire.
Sfavillante, preziosissima, con carature da capogiro e storie incredibilmente affascinanti da raccontare, ora la leggendaria
collezione di Elizabeth Taylor - dopo un tour mondiale che avrà toccato le città di Mosca, Londra, Los Angeles, Dubai, Ginevra, Parigi e Hong Kong - approderà nella Grande Mela dove verrà battuta all'asta da una delle case più famose, Christie's. Dal 13 al 16 Dicembre 2011
Christie's New York metterà in vendita i lotti, cui parte del ricavato sarà devoluto alla - ETAF - The Elizabeth Taylor Aids Foundation (creata dalla stessa attrice nel 1991).
Elizabeth Taylor è stata la star del cinema in possesso della più bella e incredibile collezione di
haute joaillerie mai detenuta da un’attrice.
“Non ho mai capito se amasse di più collezionare uomini o gioielli”, raccontava l’ex migliore amica Debbie Reynolds.
“Però, devo ammetterlo era comunque una collezione invidiabile”. E Debbie ne sapeva qualcosa, visto che uno dei “pezzi” più pregiati altro non era stato che il marito Eddie Fisher (quarto nella classifica nuziale). Liz si divertiva a replicare:
“Sono sempre andata a letto con uomini che ho sposato. Quante donne potrebbero dire altrettanto?”.
Dei protagonisti del
Love Affair non mancherà nessuno – 80 parure e 189 gioielli, per un totale di 269 pezzi del valore di oltre 30 milioni di dollari, griffati Bulgari, Cartier, Van Cleef & Arpels, Boucheron, Tiffany – e ciascuno custode di una dichiarazione, una promessa, un litigio sigillato dalla pace o una richiesta di perdono.
“Ogni scusa era buona per regalarmi un gioiello. Non chiedevo niente. Erano loro che me li davano”, ammetteva Liz, ricordando Mike Todd e Richard Burton come gli unici suoi grandi amori e primi fautori della sua collezione.
Con Burton (storico bi-marito) si erano conosciuti sul set di Cleopatra, lo scoop più paparazzato dell’epoca per lo scandalo dei doppi matrimoni platealmente traditi. Per stupire davvero la “sua regina d’Egitto” Burton saccheggia Bulgari a Roma e le offre, come regalo di fidanzamento, la parure Granduchessa Vladimir, in diamanti e smeraldi che lei sfoggerà quando (dopo un divorzio lampo) si sposeranno nel 1964 a Montréal.
Il famoso
diamante Krupp – 33, 19 carati di pura luce – stimato intorno ai 3 milioni di dollari invece era il premio per aver battuto Richard a ping pong nel 1968 e che Christie's New York batterà all'asta con l'iconico nome di “
Elizabeth Taylor Diamond”.
“Un giorno ti troverò il più bel rubino al mondo” fu la romantica promessa che Richard Burton fece a Elizabeth Taylor. Dopo aver cercato la gemma per anni, Richard Burton scoprì il
rubino Puertas – di provenienza reale – da
Van Cleef & Arpels. In una lettera scritta in segreto dal Palace Hotel, l’attore americano chiese a Pierre Arpels di montare il favoloso rubino da 8,25 carati su un anello in oro giallo e diamanti.
Sarebbe stato il regalo per il Natale del 1968. Nel suo libro
My Love Affair with Jewelry, la star ricorda il momento in cui aprì lo scrigno:
“Le mie urla di gioia hanno riecheggiato per tutta la montagna. Non riuscivo a fermarmi! Sapevo di avere davanti a me il rubino più incredibile al mondo”.
Nel 1971, Elizabeth Taylor aveva solo 39 anni quando suo figlio maggiore Michael Wilding le annunciò che sarebbe diventato padre.
“Ho pianto di gioia quando l’ho saputo. Richard mi ha presa per mano e mi ha portata a comprare un regalo da «nonna»”.
Soggiornando sul loro yacht Kalizma (ormeggiato a Monte-Carlo) la coppia si recò a piedi alla Boutique
Van Cleef & Arpels. Lì, Richard Burton acquistò gli orecchini
Barquerolles e un
choker di 32 cm: al centro, un leone con occhi di smeraldo tiene tra le fauci un grande pendente circolare che (staccato) diventa una spilla.
Elizabeth Taylor descrive nel suo libro il momento in cui vide i gioielli e la reazione di suo marito quando li indossò:
“So esattamente quando qualcosa è perfetto per me perché il mio cuore fa ‘clic’ e in quell’istante il mio cuore iniziò a battere come fosse un paio di nacchere! Richard adorò questi gioielli e quando li provai esclamò: Sei bellissima! Sfido chiunque a chiamarti nonna”.
Gli occhi viola di Elizabeth rimangono leggendari. Per sublimare il loro colore, si vestiva spesso con abiti color malva. Ispirato da questo sguardo mozzafiato, Richard Burton acquistò nel 1973 (per il nono anniversario di nozze) la parure malva Triphanes, composta da collier e orecchini. La
parure in oro giallo
Triphanes di Van Cleef & Arpels unisce perle d’ametista, kunzite taglio ovale e diamanti. Un ciondolo staccabile, impreziosito da una favolosa kunzite da 55,70 carati, orna il centro del collier lungo 49 cm.
Uno dei pezzi più famosi è la celebre perla (da 55 carati) chiamata “
La peregrina”, una perla unica del XVI secolo, con una grande storia reale alle spalle, essendo appartenuta a Maria Tudor come dono del fidanzato Filippo II di Spagna. La perla Peregrina (di forma a pera e grandi dimensioni) vagò per le corti europee fino ad essere messa all’asta e Burton la comprò al telefono per 37 mila dollari. Poi la fece montare da
Cartier su uno splendido collier che regalò a sua moglie per San Valentino nel 1969. Il suo valore è stimato tra i 2 e i 3 milioni di dollari.
Di sicuro un grande investimento emotivo si riversò da parte di entrambi sui gioielli, che con gli anni andarono a popolare uno scrigno favoloso e leggendario.
«Io ho introdotto Liz nel mondo della birra – commentava l’attore –
Lei ha introdotto me in quello di Bulgari». Era firmato
Bulgari infatti il
sautoir con zaffiro birmano a cuscino, dono di Burton, che l’attrice sfoggiò nel 1969. Un cadeau
“one of a kind” per una donna che sapeva provare e manifestare sontuose emozioni.
Tutto di lei è sempre stato
bigger than life: la sensualità che la consacrò mito di intere generazioni, la lista interminabile dei film interpretati e dei mariti avuti, la caratura dei brillanti esibiti, i sentimenti forti di cui è stata parimenti eroina e vittima. Tutto di lei è ormai leggendario: gli occhi viola, i tre Oscar, gli amori appassionati e totalizzanti, la generosità smisurata e il forte impegno sociale.
“Sono stata molto fortunata”, confessava Liz nel suo libro autobiografico.
“Non tanto per quello che ho avuto, ma per quello che ho provato”.
Dei suoi favolosi gioielli, con cui da insonne passava le notti a giocherellare e che indossava sempre (anche in casa con i bigodini), non parlava mai come di proprietà. Aveva deciso da tempo che sarebbero andati all’asta.
“Non ne ho mai posseduto nessuno. Ne sono stata la custode: li ho curati li ho amati e goduti, li ho protetti. Un giorno saranno dispersi in quattro angoli del mondo e spero che chiunque li compri li ami e ricordi che sono solo un regalo temporaneo. La bellezza non si possiede”.
Immagini su concessione Christie's Press Office © Christie's Images 2011
Gianni Bozzacchi, © Ash Wednesday, 1973
Photo © Norman Parkinson, Sygma-Corbis(di Robalba Radica - del 2011-12-15)
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