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EXTRACOMUNITARI ILLEGALI, DECRETO LEGGE 23.5.2008 N.92. E' LA SOLUZIONE?

Il Decreto Legge 23.5.2008 n.92 può veramente risolvere il problema degli extracomunitari llegali e dei cittadini comunitari che delinquono, restano le perplessità.

Brevissimo commento alle disposizioni varate dal Governo Berlusconi in materia di sicurezza e di extracomunitari illegali e cittadini anche comunitari che delinquono nel nostro territorio Nazionale.
Il Governo Berlusconi ha aggravato le misure di pena a carico dei cittadini comunitari e dei cittadini extracomunitari che delinquono nel nostro paese, prevedendo l'allontanamento anche per loro e non solo degli extracomunitari illegali. Questo come risposta ad una necessità sentita dall'opinione pubblica italiana di aver maggiore tutela nei confronti di soggetti socialmente pericolosi che, negli ultimi tempi hanno purtoppo dato luogo ad una notevole serie di delitti a carico di nostri connazionali.
Indubbiamente è anche corretta l'applicazione di gravi sanzioni penali (da sei mesi a tre anni di reclusione) ai cittadini italiani che affittano case ad extracomunitari privi del permesso di soggiorno. Ma, non ci si deve dimenticare che il decreto legislativo è denominato pacchetto sicurezza, ed ha inasprito le pene per chi guida in stato di ebbrezza, disponendo l'arresto sino a tre mesi, invece della precedente sanzione pecuniaria, aumentando l'arresto sino a sei mesi se il tasso alcolico del soggetto è molto elevato e prevedendo sempre la confisca del veicolo con la sentenza di condanna nonchè aggravando ulteriori fattispecie sempre relative alla guida in stato di ebrezza alcolica.
Altrettanto importante è che il decreto legge, ha attribuito competenze specifiche ai sindaci, concedendo agli stessi ampi poteri in materia di sicurezza e di ordine pubblico.
Oggi un sindaco potrà prendere gravi e seri provvedimenti in materia di sicurezza pubblica comunicandoli al Prefetto per poterli mettere in esecuzione. Non solo ma il Sindaco potrà anche attivarsi in materia di inquinamento acustico, disponendo la chiusura anticipata di esercizi commerciali e, se i soggetti non dovessero adempiere potrà provvedere d'ufficio.
Nuove ed importanti disposizioni riguardano anche le Polizie Municipali Italiane, le quali potranno a pieno titolo collaborare con le altre forze di Polizia nazionali ed accedere liberamente agli archivi delle stesse, riguardanti i veicoli rubati ed altro. Inoltre, aumenta il potere della Procura generale anti mafia, i magistrati a ciò preposti potranno proporre misure restrittive nei confronti dei soggetti indagati anche senza preventivo avviso agli stessi.
Ma, nell'immaginario collettivo, il Decreto Legge 23.5.2008 è una norma contro gli immigrati e…basta. Se ci si deve complimentare con il legislatore per avere indubbiamente inasprito pene per reati che ormai flagellano costantemente la nostra Nazione, si deve rimproverare allo stesso di non avere risolto il problema dell'immigrazione clandestina e degli stranieri, comunitari ed extra comunitari che siano, che delinquono in Italia. Tali annosi problemi non si affrontano decidendo che l'essere un'immigrato clandestino è una circostanza aggravante, oppure cambiando il nome dei centri di permanenza e chiamandoli centri di identificazione e di espulsione.
Per un operatore pratico del diritto, come il sottoscritto, ciò ha il sapore di una vera e propria beffa. Molti cittadini extracomunitari e comunitari presenti in Italia sono privi di documenti e la loro identificazione è impossibile. Infatti, la maggior parte degli Stati cui gli stessi dicono di appartenere, non hanno un'anagrafe pubblica ben organizzata come quella Italiana, e, il più delle volte, specie se il soggetto delinque in Italia negano l'appartenenza di tale individuo al proprio Stato.
Come dire, Italia ti sei beccata il delinquente.. tienitelo noi non lo vogliamo.
Quindi, dove espelliamo l'extracomunitario? Ma, ammesso si riesca a capire da dove è venuto il soggetto indesiderato, ci sono i fondi per espellerlo? Quasi tutti gli stranieri vivono in condizioni misere e non hanno certo la possibilità di pagare il viaggio di ritorno nel loro Paese, allora tornano a vivere in clandestinità in Italia.
Infine anche se li espelliamo a furor di popolo, chi impedirà loro di rientrare in Italia? Nessuno. Le nostre frontiere sono aperte e le nostre coste sono vulnerabilissime. Insomma, si è cercato di risolvere il problema alla classica maniera italiana, mettiamo un bel cerotto sulla ferita e tiriamo a campà. Capirà mai questo paese che le ferite deve evitare di procurarsele e non curarsele malamente dopo? Certo, il problema è di difficile soluzione, ma siccome i Paesi da cui provengono tali cittadini extracomunitari e comunitari sono tutti in contatto diplomatico con l'Italia, magari sarebbe stato opportuno discutere con gli stessi per prendere provvedimenti comuni e prevenire la formazione del danno non cercare malamente di curarlo dopo. Un'altra occasione mancata….Vedremo cosa accadrà quando il pacchetto sicurezza diventerà una legge e che modifiche apporterà il Parlamento allo stesso, e quali saranno le scelte del Parlamento Italiano per il successivo disegno di legge del Governo Berlusconi che dovrebbe ampliare i temi già trattati nel Decreto Legge.

(di Avv. Luigi Del Gallo - del 2008-06-26) articolo visto 3991 volte
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