IL GIARDINO BARDINI ENTRA A FAR PARTE DI UN ESCLUSIVO NETWORK EUROPEO
Prestigioso riconoscimento per il parco gestito dalla Fondazione Bardini Peyron
Una buona notizia per la cultura e l’ambiente italiano, il
giardino Bardini è il terzo parco italiano membro dell’ European Garden Heritage Network (EGHN), organismo che ne riunisce oltre 150 di 10 Paesi. Il giardino, si sviluppa in quattro ettari di verde che si affacciano su Firenze, gestiti, assieme alla Villa, dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
L’European Garden Heritage Network (EGHN), ha sede nel castello di Dyck nei pressi di Duesseldorf nel Nord Reno Westfalia in Germania e come dicevamo, riunisce gli oltre 150 più importanti giardini europei di 10 Paesi con l’obbiettivo di farli conoscere al grande pubblico. Il loro compito è quello di realizzare itinerari specifici nelle varie nazioni o regioni, promuovendo in senso lato la conoscenza dei giardini europei.
Le aree verdi che appartengono al network devono essere aperte al pubblico, visitabili e in buono stato di manutenzione oltre che dotate di strutture e servizi che li rendano accessibili, fruibili e apprezzabili. Questo prestigioso riconoscimento è il risultato di un attento e paziente restauro dell’area da una valorizzazione e conoscenza del parco. La sua dimensione europea è stata infatti sempre uno dei punti chiave del lavoro di recupero e di valorizzazione intrapreso dalla Fondazione Bardini Peyron che trova così ora un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza per futuri sviluppi e lavori.
È importante sottolineare, che in Italia il Bardini è il terzo giardino monumentale entrato a far parte della rete, dopo la Villa Litta a Lainate (Milano) e la Villa Fabri a Trevi (Perugia). Relativamente alla rete, dobbiamo precisare che promuove anche progetti speciali come convegni, corsi, restauri in partenariato con i singoli giardini o gruppi di giardini, e promuove anche un importante premio, quale l’European Garden Award, che ogni anno seleziona, attraverso le nominations fatte dai membri del comitato, i migliori progetti europei nelle due categorie: parchi contemporanei, storici e in una terza categoria speciale dedicata a istituzioni, figure, personalità che si distinguono a vario titolo nel campo del giardino europeo.
Il presidente della giuria è Alan Thornley e ne sono membri Ed Bennis, Roswitha Arnold, Gunnar Ericsohnn, Mariachiara Pozzana (consulente della Fondazione Bardini Peyron), Christian Gruessen e il presidente della Schloss Dyck Stiftung Jens Spanjer. Parlando nello specifico del giardino Baldini, notiamo che i suoi quattro letterari, sono suddivisi in tre aree diverse per epoca e stile. Al centro possiamo notare la grande scalinata costruita nel Seicento ed arricchita con statue e fontane alla fine del Settecento da Giulio Mozzi.
Nella parte ad ovest si trova il giardino anglo-cinese con boschetti e canali d’acqua, fatto costruire da Jacques Louis Le Blanc all’inizio dell’Ottocento per circondare la seicentesca villa Manadora. In fine nell’area del parco agricolo ad est possiamo ammirare il frutteto con le varietà di frutti della tradizione agricola toscana e le diverse maniere di allevare le piante a spalliera, a cordone e a frutteto nano. Preme far notare, inoltre, che questo giardino è da ritenersi unico nella città gigliata, per le collezioni di piante che sono state create durante il restauro eseguito tra il 2000 e il 2007 e interamente sostenuto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Qui si possono, dunque ammirare, camelie, viburni, azalee, glicini, iris, rose, ortensie, fioriscono durante l’anno e il ‘calendario delle fioriture’ esposto all’ingresso su via dei Bardi, offre al visitatore la possibilità di sapere quali fioriture si possono ammirare nelle diverse stagioni. Per questo motivo, all’inizio della primavera, nel camelieto lungo le mura dietro il belvedere si possono ammirare 30 varietà di camelie in gran parte ottocentesche e tipiche dei giardini toscani. Ma oltre all’ambiente, il giardino si arricchisce di arte, ed infatti, vi sono disseminate più di 100 statue e gruppi scultorei che sono state realizzate dal Seicento in poi e 13 fontane di cui sei collocate lungo il muro che divide la scalinata dal bosco all’inglese. Un luogo da visitare e che rende lustro al nostro territorio, dove arte, cultura e ambiente si fondono in un bel prodotto made in Italy.
Credits: foto particolare del giardino Bardini, Fonte Ente Cassa di Risparmio Firenze.
(di Maurizio Piccirillo - del 2013-04-26)
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