VERSO LA BIOEDILIZIA ED ECOSOSTENIBILITÁ
Nuovi modi di abitare, l’evoluzione del concept di abitazione
Smontabile, trasportabile, modulabile, ecologica, sostenibile e chi più ne ha più ne metta… Il modo di concepire l’abitazione è in costante cambiamento e si evolve sempre di più verso la bioedilizia e l’ecosostenibilità.
É in questa direzione che si muove lo studio Kengo Kuma and Associates con il progetto Meme Meadows, una casa smontabile che si ispira alla tipica casa “chise” con rivestimento esterno di erba e bambù degli Ainu, gli indigeni di Hokkaido in Giappone.
Studiata per combattere sapientemente i climi rigidi della regione, Même ha una struttura portante in legno di larice giapponese avvolta da un rivestimento in poliestere che costituisce la pelle dell’edificio. La parte interna è costituita da una membrana in fibra di vetro. Tra questi due strati è stato inserito l’isolante, del poliestere realizzato riciclando le bottiglie di plastica.
Il benessere termo-igrometrico è garantito non solo dallo spessore dell’isolamento, ma anche dai moti convettivi dell’aria che si innestano tra le due membrane. Il riscaldamento dell’abitazione è assicurato dalla combinazione di diversi sistemi: il pavimento radiante, i termosifoni e il camino posto al centro della casa che permette il funzionamento degli altri due diversi impianti di riscaldamento.
La membrana che avvolge la casa ha anche la caratteristica di essere permeabile alla luce, così da creare una stretta interconnessione tra la vita della casa e il ritmo della natura: nessun sistema di illuminazione elettrica è stato istallato per la vita quotidiana e i residenti sono “costretti” a svegliarsi con la luce del sole e andare a dormire al tramonto.
Altro esempio di casa smontabile e rimontabile è Sliding Hub del designer italiano Gabriele Aramu, progetto finalista al concorso di progettazione Milano Design Camping: scatole prefabbricate in acciaio e policarbonato modulabili e scorrevoli che permettono di ottenere 64 combinazioni. Il principio è lo stesso delle costruzioni giocattolo: assemblare e combinare elementi per creare strutture ogni volta diverse.
Facilmente trasportabili e installabili in qualsiasi ambiente, i moduli possono essere utilizzati per creare abitazioni temporanee, rifugi, uffici, studi. Qualsiasi soluzione in cui la flessibilità è necessaria. Ciascuna scatola è dotata di finiture interne, isolamento, schermo esterno anti-pioggia e si compone di una struttura in acciaio ricoperta da uno strato esterno in policarbonato. Due lati del cubo prefabbricato si costituiscono di pareti completamente vetrate, che permettono l'ingresso della luce naturale.
Qualora invece voleste una casa da portarvi dietro,come tartarughe o lumache, il progetto Marie von Blanche degli architetti Giulia Tubelli e Stefano Boccardo, risponde perfettamente a questo bisogno.
Questo prototipo, che si ispira nel nome e nel concetto di base a Marie von Blanche, leggendaria viaggiatrice a cavallo tra l’Alsazia e la Lorena, la Francia e la Germania, ha vinto il Premio Passaporto Unicredit per DE.MO (nell’ambito del concorso Movin’Up 2010 indetto dal G.A.I.) ed è stato esposto al Festival di Architettura Ciutats Creactives di Tarragona e al Festival Architettura in Città di Torino.
Questa struttura dalla forma semplice ed ironica, che fa pensare alle favole e ai giochi liberi dei bambini, quando si costruiscono i primi rifugi della loro vita, è formata da 5 portali alti 4 m, composti da profili in alluminio scatolari. Le armature, distanziate tra loro di 1 metro circa, creano una struttura di base 3,5 x 4 m che poggia su 9 piedi (un angolo è infatti a sbalzo). Questa viene rivestita da pannelli sandwich, costituiti da due strati di legno MDF e isolante interno in polistirene.
Il legno è stato trattato esternamente con smalto per la protezione da agenti atmosferici. Il piano di calpestio è posto ad un metro da terra ed è pavimentato in legno OSB. I materiali sono montati a secco, di modo che una volta abbiano cessato la loro funzione attuale possano trasformarsi in nuovi elementi costruttivi.
Ulteriore evoluzione è HomeBox, la casa che si smonta e si spedisce, progetto dello studio tedesco d’architettura Slawik. “La struttura principale è di legno e le misure sono perfettamente corrispondenti con gli standard internazionali per i container merci – dice Han Slawik, capo dello studio tedesco – quindi dopo il primo uso si può facilmente trasportarla altrove e riutilizzare HomeBox in tutto il mondo”.
La base del parallelepipedo è di 7 metri quadrati e, altra singolarità della casa portatile, l’orientamento è verticale, impilata come fosse una piccola torre di tre piani, tutti della stessa altezza. Al pianoterra c’è un ingresso con una portafinestra che apre sulla cucina e sul bagno, mentre la camera da letto è posizionata al secondo livello. All’ultimo piano c’è infine una sorta di studio-salone che lascia entrare la luce.
E' proprio il caso di dire: "Addio, vecchia casa stanziale.. ritorniamo alla nomade!"
(di habitage per gentile concessione - del 2013-05-02)
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