Nuove accuse di evasione fiscale contro il figlio di Joe Biden

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Altri 9 capi d’accusa presentati dal procuratore speciale contro Hunter Biden, figlio del presidente USA: a pochi mesi dalle elezioni presidenziali, la nuova indagine infiamma la campagna elettorale

Il secondogenito del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden è stato incriminato per 9 accuse di natura fiscale, secondo i documenti depositati giovedì in un tribunale federale di Los Angeles. Le indagini su Hunter Biden, 53 anni, si intensificano sullo sfondo delle imminenti elezioni del 2024.

Sembra che l’indagato abbia speso “milioni di dollari per uno stile di vita stravagante invece di pagare le tasse”, scrive in una nota il procuratore speciale David Weiss. Si parla di 1,4 milione di dollari di tasse dovute tra il 2016 e il 2019, periodo in cui ha lottato contro la dipendenza da crack e cocaina.

In caso di condanna Hunter Biden rischierebbe 17 anni di carcere. L’avvocato difensore accusa il Procuratore speciale di “cedere alle pressioni repubblicane” dato che si avvicina la data delle elezioni. Ma la Casa Bianca ha preferito non commentare l’accusa di giovedì.

Nei documenti depositati si descrive il dettaglio delle spese effettuate dal figlio del presidente: droga, escort, hotel di lusso, noleggio di una Lamborghini e altre auto costose, “in breve, tutto tranne le sue tasse”, afferma il pubblico ministero Leo Wise.