MILANO – “L’agroalimentare ha bisogno di nuove figure professionali, anche di ingegneri alimentari per la progettazione, realizzazione e gestione dei processi produttivi della filiera agroalimentare”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli intervenendo martedì 18 giugno, alla presentazione del nuovo corso di laurea magistrale in “Food Engineering” del Politecnico di Milano.
“Quella dell’ingegneria alimentare – ha osservato Boselli – è una disciplina a forte connotazione tecnico-scientifica, un percorso formativo proposto esclusivamente in inglese, per professionisti che abbiano una visione di sistema dell’agroalimentare”.
“Confagricoltura collabora da tempo con il Politecnico per favorire la crescita dell’agricoltura e della filiera agroalimentare – ha aggiunto il rappresentante di Confagricoltura -. Il nuovo corso di laurea propone un percorso formativo unico nel suo genere nel nostro Paese. Ha ragione il rettore Ferruccio Resta nel sottolineare che anche così si fa propria l’eredità di Expo 2015, che ha dimostrato la centralità del food e l’approccio alla materia, che deve essere profondamente innovativo. Industria e agricoltura 4.0 attestano che è già attivo un nuovo modo di produrre che è finalizzato a soddisfare una domanda globale in crescita di cibo per una popolazione mondiale in aumento, ma anche la necessità di essere più attenti alla sicurezza, alla sostenibilità, all’impatto sull’ambiente, ad un uso razionale e parsimonioso delle risorse naturali. Insomma c’è bisogno di professionisti che siano capaci di far produrre di più con meno, intervenendo sui processi gestionali e realizzativi”.
“Come Confagricoltura siamo attivamente impegnati a far conoscere i nuovi sistemi produttivi del settore primario, dalle innovazioni in campo al packaging, che è anch’esso intelligente – ha concluso Boselli -. L’agricoltura di precisione (precision farming) che si avvale di moderne strumentazioni, dai satelliti ai big data, dai sensori aziendali ai droni, rappresenta uno strumento strategico per l’impresa agricola permettendo il miglioramento delle prestazioni anche ambientali e una ottimale gestione del terreno”.