ROMA – Al 31 marzo 2020, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra una diminuzione di 239mila attivazioni di rapporti di lavoro dipendente (-44mila a tempo indeterminato e -195mila a termine). E’ quanto emerge dalla Nota congiunta sulle tendenze dell’occupazione pubblicata da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, relativa al primo trimestre dell’anno, caratterizzato a partire dalla fine di febbraio e per tutto il mese di marzo dall’emergenza sanitaria Covid.
Nel rapporto trimestrale sono state calcolate le differenze tra i dati giornalieri cumulati dei primi tre mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. E dopo “una sostanziale stabilità” delle posizioni lavorative dipendenti nei primi due mesi dell’anno 2020, se ne registra “la progressiva perdita” a inizio marzo “fino a circa 220mila in meno in confronto alla dinamica dei flussi dei primi tre mesi del 2019”.
A pesare sulla riduzione, viene sottolineato, è in misura maggiore la contrazione delle nuove attivazioni cui si somma, con il perdurare dell’emergenza sanitaria, la mancata proroga o il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza nel periodo.