Il motivo per cui l’equinozio di primavera cade il 20 e non il 21 marzo é astronomico. Si risveglia la natura e rinasciamo interiormente
Oggi, sabato 20 marzo, cade l’equinozio di primavera ossia il giorno che segna ufficialmente l’inizio della bella stagione.
Perché oggi e non il 21 marzo?
La risposta a questa domanda é puramente scientifica o meglio astronomica. La giornata che segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera oscilla abitualmente tra il 19 e il 21 marzo. Il motivo di questa variazione ha a che fare con la rivoluzione della Terra intorno alla stella madre del Sistema solare e con il susseguirsi ogni 4 anni dell’anno bisestile. Il nostro Pianeta impiega 365 giorni e circa sei ore per compiere un’orbita completa intorno al Sole. Le sei ore vengono “recuperate” ogni quattro anni con gli anni bisestili, composti da 366 giorni. Il fenomeno coinciderà di nuovo con il 20 marzo solo nel 2102, mentre per festeggiare l’evento il 19 marzo bisognerà attendere il 2048: gli altri anni cadrà nella data tradizionale del 21 marzo.
É il giorno in cui cambia la stagione ma soprattutto quello in cui si celebra il risveglio della natura in tutta la sua bellezza dopo mesi di grigiore invernale, dei fiori che sbocciano, delle piante che germogliano, dei colori accesi che irrompono. Il risveglio della natura influisce anche sulla nostra vita rappresentando il momento opportuno per prendere coscienza di noi stessi e ripartire con maggiore slancio e determinazione, per rinascere interiormente; é infatti il giorno che ogni anno spazza via abbiamo accumulato in inverno, sotto forma di abitudini, esperienze, convinzioni per mostrarci ciò che, nel torpore invernale, abbiamo covato al nostro interno.
L’equinozio di primavera, dove le ore di luce equivalgono a quelle di buio, rappresenta l’emblema di questo passaggio così importante: nel momento in cui accogliamo dentro di noi luce ed oscurità abbiamo la possibilità di raggiungere un nostro equilibrio energetico, di abbandonare i conflitti interiori per lasciare spazio alla quiete e al fluire di energia di lasciare andare le paure e i “ristagni” della stagione invernale per procedere con fiducia verso nuove mete, nuovi obiettivi e nuovi propositi. Possa quindi questo giorno risvegliare la natura ma anche, e soprattutto, le nostre coscienze.