Economia

Oltre 250 milioni di prodotti agroalimentari italiani agli indigenti

ROMA – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al “Programma di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti”. Il provvedimento ha tenuto conto delle necessità espresse dalle organizzazioni caritative a fronte dei 250,9 milioni di euro disponibili: 900mila euro di residui sul Fondo 2020 e 250 milioni di euro derivanti dalle risorse straordinarie del decreto Rilancio.

“Si tratta di fondi destinati all’acquisto di prodotti di filiera e materia prima italiana – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Aiutiamo i nostri connazionali meno abbienti e più bisognosi, dando una mano al contempo all’agricoltura e all’agroalimentare made in Italy, la cui situazione di crisi si è aggravata ulteriormente con la chiusura del circuito legato all’Ho.re.ca, ovvero a bar, ristoranti, pizzerie. Una misura di buon senso – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – resasi ancor più necessaria dall’attuale emergenza epidemiologica tenuto conto che i suoi effetti, purtroppo, rischiano di far aumentare la fascia di popolazione sotto la soglia di povertà. Alla pubblicazione del decreto, seguirà l’emanazione dei bandi da parte di Agea, a cui auguriamo buon lavoro e daremo sostegno laddove necessario per l’interlocuzione con le diverse filiere”.

Vengono così stanziati 36 milioni di euro per l’acquisto di prosciutto crudo DOP, cotto e salumi DOP/IGP; 8,4 milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine di oliva. E poi, ancora, omogeneizzati di carne (5 mln), omogeneizzati di frutta (4 mln), pastina per infanzia (4), biscotti prima infanzia (5), latte crescita 2-3 per infanzia (1), carne bovina sottovuoto – polli interi surgelati (10), carne in scatola (12), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5) e nel formato 400 grammi (5), zuppe di cereali con verdure (6), minestrone con verdure (6), pasta secca nel formato 500 gr. di cui il 10% senza glutine (10), riso nel formato da 1 kg (6), preparati per risotti (6), passata di pomodoro (12), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1), sughi pronti al ragù e al basilico (8), verdure in scatola e in vetro (8) e nel formato per mense (2), legumi in scatola – fagioli e lenticchie (3), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7), succo di frutta (6), purea di frutta (4) e, infine, crackers di cui il 10% senza glutine (4). La copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni caritative sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.

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Redazione L'Opinionista

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