Il tendere verso l’infinito, verso un momento indefinito a cavallo del tempo, è la caratteristica essenziale a la più evidente dell’artista protagonista di oggi, che con le sue atmosfere sospese racconta per immagini il suo pensiero, la sua poetica, il suo modo di vivere l’esperienza dell’esistenza.
Libanese di origine ma milanese di adozione, Amani Esseili intraprende fin da bambina il percorso artistico, incoraggiata dal padre Ahmad Esseili, professore di storia dell’arte e di pittura, che intravede subito il suo talento creativo; inizialmente più attratta dalla grafica studia Interior Design prima a Beirut per poi perfezionarsi allo IED. Tuttavia non riesce a contenere quella poetica, quell’impulso espressivo che la induce a rompere i confini definiti del design per liberarsi attraverso il racconto per immagini che dà il suo massimo nelle opere su tela. Parte dall’Astrattismo Onirico la Esseili, scegliendo tonalità soffici, sfumate che infondono nell’osservatore quella particolare sensazione di trovarsi in un’atmosfera onirica, quella dell’interiorità, dell’indefinito; poi però non può fare a meno di trovare una strada più figurativa, ed ecco dunque apparire immagini, a volte più delineate, altre solo accennate, per dare un senso più profondo, più chiaramente espresso, al concetto che desidera rendere protagonista dell’opera. I suoi lavori parlano di emozioni, di percorsi, di tutto ciò che non può essere collocato all’interno di confini, di una gabbia esistenziale dentro la quale non è possibile restare, perché il dono più grande, quello di cui spesso ci si dimentica dandolo per scontato, è la libertà, dell’agire, dell’essere, del sentire, del muoversi e del credere, di volta in volta, in ciò davanti a cui il destino ci pone.
È in quest’ottica più simbolica che le sue opere si avvicinano al Surrealismo, permettendole di creare uno stile molto personale, assolutamente riconoscibile e identificabile, che diventa una mescolanza tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, tra ciò che è visibile e ciò che è immaginabile, tra ciò che è poetico e ciò che invece è ancorato alla realtà. Le cornici che colloca all’interno dei suoi lavori, come se dovessero rappresentare a volte degli argini, dei confini che necessitano di essere oltrepassati, altre come se invece fossero la lente di ingrandimento del dettaglio su cui la Esseili desidera che si focalizzi lo sguardo dell’osservatore, descrivono un prima e un dopo che fanno parte dell’evoluzione dell’essere umano, di quel percorso essenziale che lo porta a meditare su se stesso per aprirsi a un nuovo modo di vedere le cose.
Eccola quindi utilizzarle quelle cornici, per esaltare l’importanza e l’esclusività di un amore, quello dell’opera Abbraccio, un sentimento che pur mantenendo un legame con la contingenza sembra astrarsene e sentire il bisogno di elevarsi, di trascendere e dedicarsi, in intimità, l’uno all’altra; in questo caso la cornice serve a esaltare quel momento unico, irripetibile, dello scambio emotivo, di quell’abbandonarsi che è fondamentale a comunicare senza bisogno di parlarsi. In Freedom invece, l’immagine in copertina, rappresenta un confine esistenziale, quello che normalmente vorrebbe rinchiudere la libertà, appunto, all’interno di regole e limiti che al contrario non può avere, è questo che l’artista vuole suggerire con lo stormo in volo che sembra romperli quei confini e lasciarsi andare a un volo planare verso l’infinito.
La sua tendenza allo spiritualismo torna, forte e incisiva, anche nell’opera Destiny, dove gli splendidi cavalli, simbolo del fato ma anche dell’uomo coraggioso che sceglie di liberarsi dalle catene di tutto ciò che sembrerebbe già predeterminato, corrono verso il punto di vista dell’osservatore, non stanno fuggendo, non sono di spalle, al contrario costituiscono un invito, un’esortazione a lasciarsi travolgere da un indefinito che, se è vero che è un salto ne buio, lo è altrettanto che spesso apre strade e porte completamente inattese che possono condurre a risvolti meravigliosamente inattesi. Non c’è timore nel lasciarsi travolgere, c’è la positività e la fiducia nella propria forza, in un’interiorità che può solo diventare più solida.
Si sofferma spesso sul tema dell’amore e dei sentimenti l’artista, come in Dream, in cui la cornice sembra trasformarsi in fascio di luce per illuminare un sentimento romantico, puro, che fa sorridere la grande luna, perché forse è proprio così che dovrebbe essere vissuto, come una luce splendida che rende la vita migliore, più armonica, più completa.
E poi ancora in United suggerisce come la dolcezza, nel caso specifico della musica ma dell’arte in genere, possa neutralizzare l’aggressività di un’aquila dimostrando l’inutilità di un filo spinato posto a barriera difensiva della morbidezza sottostante; forse la Esseili vuole suggerire che il modo migliore per difendersi spesso è avere un atteggiamento non ostile contrariamente a quello di chi viene verso di noi. Un’artista capace di far sognare, di elevare l’umano a un livello superiore, più spirituale, sospeso in un tempo non tempo che non può far a meno di affascinare e indurre una profonda riflessione.
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