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L’energia dei cristalli e la forza del colore nelle originali opere di Zuzana Hradilová, tra Espressionismo e Informale Materico

Il percorso creativo di alcuni artisti non permette loro di restare all’interno di un solo linguaggio espressivo, perché l’attitudine alla poliedricità, alla necessità di lasciar fuoriuscire voci differenti, seppur contigue e affini, diventa predominante al punto di non poter restare inascoltata; ecco dunque che questo tipo di creativi sviluppano la propria produzione su differenti linee delle quali resta invariato il principio di base, il concetto essenziale da cui non possono prescindere. L’artista di cui vi racconterò oggi riesce a mettere in dialogo le sue due passioni, quella per la pittura e quella per le pietre con le loro incredibili energie, dando vita a opere in cui la concretezza dei cristalli viene armonizzata alla forza dei colori per coinvolgere l’osservatore in tutta la piacevolezza del lasciarsi andare alle sensazioni positive che essi generano.

La fine del Diciannovesimo secolo fu un vero e proprio susseguirsi di innovazioni che gettarono le basi per le sperimentazioni ed estremizzazioni che caratterizzarono il Novecento; molte di queste anticipazioni furono stravolte e completamente modificate dall’esigenza impellente di prendere le distanze dalla tradizione artistica fino a poco prima dominante nel panorama internazionale, ma alcune linee guida costituirono invece un’importante punto di partenza per le ricerche successive. Fu proprio a fine Ottocento che in Inghilterra nacque un movimento il cui intento principale era opporsi alla rapida industrializzazione che la nazione stava subendo e dunque si pose come obiettivo la rivalutazione di tutti i settori artigianali legandoli indissolubilmente all’arte; l’Arts & Crafts, questo il nome della corrente, mescolò le capacità manuali degli artigiani a quella più altamente creativa degli artisti permettendo ai due approcci di mescolarsi dando vita a oggetti d’arte, introducendo la decorazione e la materia all’interno di pezzi unici che assumevano così un valore completamente diverso rispetto alla semplice oggettistica di basso costo. Da quell’esperienza inglese si svilupparono poi molteplici filoni interpretativi che presero un nome diverso sulla base del paese di provenienza degli artisti: Stile Liberty in Italia, Art Nouveau in Francia, Modernismo in Spagna, Secessione in Austria. Tutti con il denominatore comune della contaminazione tra tecniche esecutive e ambiti in precedenza separati, come la decorazione, la gioielleria, la vetreria, l’arredamento, l’architettura. Fu proprio da quelle innovazioni concettuali, da quella sdoganata possibilità di interagire tra vari settori e con materie inedite, che si svilupparono in seguito movimenti come il Dadaismo, il Nouveau Réalisme, dove frammenti di vetro, di ceramica e collage in carta entravano direttamente a far parte di opere o trasformavano le opere in elementi decorativi e di arredo come nel caso di Niki de Saint Phalle; per poi giungere a quella completa fusione tra espressività pura e priva di ogni forma riconoscibile, e materia da plasmare e da fondere con il colore, che contraddistinse il movimento dell’Informale Materico in cui tutto ciò che poteva essere utilizzato nella quotidianità aveva la possibilità di diventare completamento ed essere introdotto in un’opera d’arte. Nella seconda metà del Ventesimo secolo e nell’arte contemporanea tutte quelle sperimentazioni hanno subito delle evoluzioni, nuovi materiali sono stati introdotti così come nuovi stili hanno accolto l’interazione tra colore e oggetti inseriti nella composizione artistica, contraddistinta dalla piena libertà di espressione che dall’Espressionismo Astratto in avanti ha dato la possibilità agli artisti di uscire fuori dagli schemi preesistenti senza il timore di essere esclusi o emarginati dal mondo dell’arte. La slovacca Zuzana Hradilová artista per inclinazione fin da quando era bambina, si appassiona successivamente ai cristalli e alle pietre preziose, decidendo di cominciare a creare gioielli in maniera completamente autodidatta; il fascino e l’energia che emana dalle pietre diventano una sua grande passione che affianca a quella di produrre opere pittoriche, fino a quando la sua creatività non la spinge a tentare una strada nuova, quella in cui può lasciar interagire le pietre con i suoi dipinti che si trasformano così in opere materiche da cui l’osservatore può lasciarsi avvolgere e conquistare a sua volta dalla malìa della presenza energetica delle pietre.

1 Amazon – acrilico, coralli, amazzoniti ed ematiti su tela, 100x70cm

Lo stile pittorico di Zuzana Hradilová è poliedrico perché la sua creatività non riesce a restare all’interno di uno schema identificativo che non le consentirebbe di esprimersi sulla base della sensazione del momento, e così passa dall’Art Déco di alcuni ritratti all’Espressionismo che talvolta si arricchisce di materia mentre altre si sviluppa e manifesta solo attraverso il colore, per spingersi in molte opere verso un Informale in cui l’immagine lascia completamente il posto al concetto, alla sensazione.

2 Meadow – inchiostro ad alcol su vetro, 60cm
3 Dandelion – tecnica mista e cristalli su carta, 120x70cm

In ogni caso ciò che emerge dalle opere della Hradilová è l’assoluta libertà che contraddistingue il suo approccio senza regole bensì strutturato solo dalla necessità di rispondere e assecondare il proprio istinto creativo, non solo nel linguaggio espressivo bensì anche nei supporti che utilizza per realizzare le opere, dalla carta al vetro alla tela, tutto è funzionale alla sua emozione del momento. Nell’opera Dandelion (Dente di leone) l’artista descrive il tarassaco con l’apparente leggerezza emergente dalle tonalità lievi e impalpabili con cui lo caratterizza, scegliendo un supporto altrettanto delicato, la carta, ma poi lo rinvigorisce e ne sottolinea il significato simbolico della capacità di sopravvivere alle sfide e alle difficoltà donandogli consistenza con l’introduzione dei cristalli, i quali non solo ne impreziosiscono l’aspetto ma fungono anche da sostanza attraverso cui esalta le qualità del delicato fiore. Lo sfondo scuro crea contrasto tra l’immagine principale e quel senso di inconoscibile che spesso caratterizza gli ostacoli dell’esistenza i quali però non possono fare a meno di essere affrontati, con coraggio, lealtà, fiducia e sicurezza delle proprie forze, anche laddove si potrebbe pensare di non farcela perché troppo piccoli rispetto alla grandezza di quegli ostacoli. I cristalli dunque vanno a costituire l’essenza, una metafora di quella resilienza che permette all’individuo di tendere verso un miglioramento, un’evoluzione e un maggiore benessere interiore.

4 Rainbow – acrilico e avventurina blu su tela, 100x70cm

Nella tela Rainbow invece, decisamente Informale, Zuzana Hradilová sceglie le gradazioni dell’arancio, quasi a voler sovvertire il senso dell’arcobaleno che dà al titolo, perché in fondo ciò che per lei deve prevalere è l’energia, l’ottimismo, la forza che proprio il particolare fenomeno atmosferico riesce a suscitare; qui inserisce l’avventurina blu, una pietra di colore azzurro con cui decora la parte inferiore dell’opera, e che si lega alla forza interiore permettendo una maturazione emotiva e spirituale. Dunque l’artista unisce due significati, quello cromatico e quello delle pietre, per dare all’osservatore il suo punto di vista su ciò che per lei rappresenta la bellezza dell’arcobaleno.

5 Sunset – acrilico e ametiste su tela, 150x100cm

In Sunset si sposta invece verso l’Espressionismo e racconta il tramonto sul mare attraverso le sue sensazioni, accorda le tonalità alle sensazioni che ha provato nel momento in cui si trovava di fronte a quel bellissimo paesaggio anche a costo di dimenticare la realtà cromatica perché ciò che conta è immortalare tutto ciò che l’interiorità ha bisogno di comunicare. Anche in questo dipinto, il cui supporto è la tela, la Hradilová inserisce le sue amate pietre, nel caso specifico le ametiste che si associano all’anima, alla forza interiore e alla calma che si sprigiona anche grazie alla contemplazione del lento calar del sole sul mare.

6 Crystal hair – acrilico su tela, 100x70cm

Quando invece sceglie di utilizzare solo i colori, Zuzana Hradilová racconta il mondo femminile, la sua intensità sottolineata con tonalità forti, intense, piene, in contrapposizione alla trasparenza dei corpi narrati, come questi ultimi fossero immateriali perché in qualche modo è proprio così che le donne dovrebbero porsi per lasciare maggiore spazio all’interiorità, mettere in secondo piano la forma per dare spazio alla sostanza, senza paura di essere scoperte bensì mostrando con coraggio la loro essenza più vera.

7 Waterfall – acrilico su tela, 100x70cm

Ma Zuzana Hradilová è anche creatrice di gioielli, ha ideato una sua collezione in cui le pietre preziose e i cristalli sono assoluti protagonisti, con la loro positività, con il potere energetico che riescono a sprigionare e a emanare in chi sa ricevere quelle vibrazioni. Zuzana Hradilová partecipa attivamente a molte mostre collettive e personali in Slovacchia e all’estero, ricevendo continui consensi per l’originalità e il messaggio positivo delle sue opere.

ZUZANA HRADILOVÁ-CONTATTI

Email: polodrahokam@gmail.com

Sito web: https://www.polodrahokamy-sperky.sk/

Facebook: https://www.facebook.com/zuzana.hradilova.98

Instagram: https://www.instagram.com/zuzanahradilova_crystalart/

The energy of crystals and the power of colour in the original artworks of Zuzana Hradilová, between Expressionism and Material Informalism

The creative path of some artists does not allow them to remain within a single expressive language, because the aptitude for versatility, for the need to allow different voices to emerge, albeit contiguous and similar, becomes predominant to the point of not being able to remain unheard; hence this type of artists develops their production along different lines, of which the basic principle remains unchanged, the essential concept from which they cannot prescind. The artist I am going to tell you about today succeeds in bringing together her two passions, that for painting and that for stones with their incredible energies, giving life to works in which the concreteness of the crystals is harmonised with the strength of the colours to involve the observer in all the pleasantness of letting himself go to the positive sensations they generate.

The end of the 19th century was a veritable succession of innovations that laid the foundations for the experiments and extremes that characterised the 20th century; many of these anticipations were overturned and completely modified by the pressing need to distance themselves from the artistic tradition that had until then dominated the international scene, but certain guidelines were an important starting point for later research. It was precisely at the end of the 19th century that was born a movement in England whose main aim was to oppose the rapid industrialisation that the nation was undergoing and therefore set itself the goal of revaluing all craft sectors by linking them inextricably with art; Arts & Crafts, this was the name of the current, mixed the manual skills of craftsmen with the more highly creative skills of artists, allowing the two approaches to mingle, giving life to objects of art, introducing decoration and material into unique pieces that thus took on a completely different value compared to simple low-cost objects. From that English experience then developed multiple interpretative strands that took on a different name according to the country of origin of the artists: Stile Liberty in Italy, Art Nouveau in France, Modernism in Spain, Secession in Austria.

All with the common denominator of the contamination between previously separate techniques and fields, such as decoration, jewellery, glassware, furniture, architecture. It was precisely from those conceptual innovations, from that unleashed possibility of interacting between various sectors and with unprecedented materials, that later developed movements such as Dadaism, the Nouveau Réalisme, where fragments of glass, ceramics and paper collages became directly part of works or transformed works into decorative and furnishing elements, as in the case of Niki de Saint Phalle; and then came the complete fusion of pure expressiveness devoid of any recognisable form, and matter to be moulded and fused with colour, which characterised the Informal Material movement in which everything that could be used in everyday life had the possibility of becoming a complement and being introduced into a work of art. In the second half of the 20th century and in contemporary art, all those experiments have evolved, new materials have been introduced as well as new styles have embraced the interaction between colour and objects included in the artistic composition, characterised by the full freedom of expression that from Abstract Expressionism onwards has given artists the opportunity to break out of the pre-existing mould without the fear of being excluded or marginalised from the art world.

The Slovakian Zuzana Hradilová, an artist by inclination since she was a child, later developed a passion for crystals and precious stones, deciding to start creating jewellery in a completely self-taught manner; the fascination and energy emanating from stones became her great passion, which she combines with the production of paintings, until her creativity prompts her to try a new path, one in which she can allow the stones to interact with her paintings, which are thus transformed into material works from which the observer can allow himself to be enveloped and conquered in turn by the magic of the energetic presence of the stones. Zuzana Hradilová‘s painting style is multifaceted because her creativity cannot remain within an identifying scheme that would not allow her to express on the basis of the sensation of the moment, and so she moves from the Art Deco of certain portraits to Expressionism, which is sometimes enriched with matter while others are developed and manifested only through colour, and in many artworks she moves towards an Informal in which the image gives way completely to the concept, to sensation. In any case, what emerges from Hradilová‘s paintings is the absolute freedom that characterises her approach without rules but rather structured only by the need to respond to and indulge her creative instinct, not only in the expressive language but also in the media she uses to create her works, from paper to glass to canvas, everything is functional to her emotion of the moment. In the artwork Dandelion (Dandelion), the artist describes the dandelion with the apparent levity emerging from the light and impalpable tones with which she characterises it, choosing an equally delicate medium, paper, but then reinvigorates it and emphasises its symbolic meaning of the ability to survive challenges and difficulties by giving it consistency with the introduction of crystals, which not only embellish its appearance but also serve as the substance through which she enhances the qualities of the delicate flower.

The dark background creates contrast between the main image and that sense of the unknowable that often characterises the obstacles of existence, which, however, cannot help but be tackled, with courage, loyalty, trust and confidence in one’s own strength, even where one might think not to succeed because too small compared to the size of those obstacles. The crystals therefore constitute the essence, a metaphor for that resilience which allows the individual to strive towards improvement, evolution and greater inner well-being. On the other hand, in the decidedly Informal canvas Rainbow, Zuzana Hradilová chooses shades of orange, almost as if she wanted to subvert the sense of the rainbow that she gives to the title, because in the end what must prevail for her is energy, optimism, the strength that this particular atmospheric phenomenon is able to arouse; here she inserts the blue aventurine, a blue coloured stone with which she decorates the lower part of the work, and which is linked to inner strength allowing emotional and spiritual maturation. Thus, the artist combines two meanings, that of colour and that of stone, to give the viewer her point of view of what she sees as the beauty of the rainbow. In Sunset, on the other hand, she moves towards Expressionism and recounts the sunset over the sea through her feelings, tuning the tones to the sensations she felt at the moment she stood in front of that beautiful landscape even at the cost of forgetting the chromatic reality because what counts is to immortalise everything that the inner self needs to communicate.

Also in this painting, whose medium is canvas, Hradilová inserts her beloved stones, in the specific case amethysts which are associated with the soul, inner strength and calmness that is also released through contemplation of the slow setting of the sun on the sea. When, on the other hand, she chooses to use only colours, Zuzana Hradilová recounts the feminine world, its intensity emphasised with strong, intense, full tones, as opposed to the transparency of the bodies narrated, as if the latter were immaterial because in some way this is exactly how women should position themselves to leave more space for interiority, putting form in the background to make room for substance, without fear of being discovered but rather boldly showing their truest essence. But Zuzana Hradilová is also a creator of jewellery, she has designed her own collection in which precious stones and crystals are the absolute protagonists, with their positivity, with the energetic power they can release and emanate in those who know how to receive those vibrations. Zuzana Hradilová actively participates in many group and solo exhibitions in Slovakia and abroad, receiving constant acclaim for the originality and positive message of her artworks.

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Pubblicato da
Marta Lock

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