Secondo quanto appreso, il primo livello dell’organizzazione criminale operava in Romania da dove, con sofisticate tecniche informatiche, l’organizzazione sottraeva somme di denaro a ignari cittadini di molti paesi europei. Il denaro veniva accreditato su conti correnti italiani intestati a prestanome. La componente italiana della banda si occupava poi di prelevare il contante, occultarlo e successivamente trasferirlo fisicamente in Romania.
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