ROMA – L’eventuale prosecuzione del blocco dei licenziamenti deve essere accompagnata da ulteriori settimane di integrazione salariale e dallo stanziamento delle relative risorse. E’ quanto ha indicato il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, nel corso dell’incontro con il Ministro del Welfare, Andrea Orlando, precisando che occorre modificare l’inammissibile disparità di trattamento prevista dall’ultima legge di bilancio per le imprese che fanno ricorso al Fondo di solidarietà Bilaterale dell’Artigianato.
Sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali, Vaccarino ha evidenziato che universalità di tutele non deve significare unicità di strumenti sottolineando che “vanno evitate scelte che vanifichino esperienze positive come quella di FSBA” che ha erogato le prestazioni Covid-19 con grande rapidità ma ha “sofferto il ritardo con cui il ministero ha trasferito i fondi e ancora oggi è in attesa dell’ulteriore tranche di risorse stanziate con il decreto agosto”. FSBA oggi copre circa il 65% delle imprese artigiane e il 90% dei lavoratori del settore ed è “indispensabile un chiaro pronunciamento del legislatore – ha detto Vaccarino – per fugare ogni dubbio sull’obbligatorietà dell’iscrizione e del versamento dei contributi al Fondo”.
Sulle politiche attive “è necessario investire sui centri per l’impiego e valorizzare il ruolo che le Agenzie per il lavoro hanno svolto e possono continuare a svolgere, specialmente quelle costituite all’interno delle associazioni di rappresentanza delle imprese”. Vaccarino ha quindi sottolineato l’esigenza di potenziare la formazione continua. Il Fondo Nuove Competenze “rappresenta un intervento di assoluto rilievo – ha sostenuto – ma è necessario adattarlo anche alle piccole imprese e all’artigianato attraverso la contrattazione territoriale”.
Sul costo del lavoro, CNA ritiene indispensabile intervenire sul cuneo fiscale e Vaccarino ha chiesto al Ministro Orlando di “scommettere nuovamente sul valore del contratto collettivo attraverso la decontribuzione degli aumenti contrattuali nella prossima tornata di rinnovi”. Infine il presidente della CNA ha indicato l’esigenza di intervenire sui contratti a tempo determinato tornando ai criteri precedenti il Decreto Dignità ed ha messo in evidenza la situazione “insostenibile” dei patronati per i quali sono necessari altri 56 milioni per scongiurare gravi rischi nella capacità di assicurare prestazioni di welfare ai cittadini.