Da più di trent’anni apprezzato come musicista e autore, Agnelli cresce in credibilità anche come presentatore e divulgatore dimostrando non solo di essere perfettamente a suo agio con musicisti, intellettuali e scienziati ma anche di saper intercettare spunti culturali, visioni innovative e farne oggetto di curiosità da parte del pubblico, soprattutto quello social che continua a tributare a #Ossigeno la presenza nei trend della seconda serata del giovedì e a generare fenomeni come l’ovazione social per il neurobiologo Stefano Mancuso o per la potente versione di ‘Say Hello 2 Heaven’ della giovanissima Sherol, ex scuderia di Agnelli a X Factor.
Ma Manuel conquista il pubblico anche con la sua ironia e con la sua freschezza. “Io sono Manuel Agnelli e voi no” è già un trend topic. Non solo: la seconda stagione del programma è anche la conferma del fatto che un’informazione non convenzionale senza patetismi, sensazionalismi o liti furibonde è possibile e funziona.
In queste sei puntate una dialettica costante tra continuità e rottura – il fil rouge è stato appunto la transizione – ha conquistato gli spettatori e soprattutto ha il merito di aver acceso un sano dibattito attorno al passaggio di testimone tra le generazioni, necessario, inevitabile ma non per questo privo di resistenze e pregiudizi. ‘Ossigeno’ ha portato sul palco Ivano Fossati e Young Signorino (il più discusso di tutti gli ospiti di Agnelli) con il preciso scopo di osservare la frattura con curiosità e fiducia, dimostrandosi un vero veicolo di approfondimento culturale, genuino e vivace. Un luogo dove la diversità è una ricchezza.
In questa 6ª ed ultima puntata Stefano Boeri, architetto e urbanista, parla di riqualificazione, biodiversità, sostenibilità, e tornano sul palco alcuni dei protagonisti delle puntate precedenti. Salmo esegue “Perdonami”, primo dei due singoli che hanno anticipato il suo ultimo disco “Playlist”: il quinto album in studio, quello che ha definitivamente consacrato l’artista sardo.
Piero Pelù canta “Tutti fenomeni”, traccia di apertura del disco “Fenomeni”, del 2008, mentre i Subsonica eseguono una versione acustica di “Tutti i miei sbagli” (da “Microchip emozionale”, del 1999). Daniele Silvestri e i Baustelle, insieme a Manuel Agnelli, ripropongono rispettivamente “Le strade di Francia” (uno dei brani più famosi di Silvestri, tratto da “Il Dado”, disco del 1996) e “Nessuno” (brano tratto da “Fantasma”, album del 2013 che consacra definitivamente il gruppo toscano come una delle migliori band in circolazione).
Max Gazzè accompagna al basso Manuel Agnelli nella cover di “I’ll be your lover, too” di Van Morrison, cantautore, polistrumentista e paroliere nordirlandese, considerato da Rolling Stone uno tra i cento migliori artisti di sempre. In quest’ultima puntata torna anche Anna Calvi con “Don’t beat the girl out of my boy”, uno dei singoli tratti dal suo bellissimo album “Hunter”, pubblicato nel 2018.
La chiusura della seconda edizione di Ossigeno spetta al Quartetto Prometeo, uno dei quartetti più accreditati a livello italiano e internazionale, premiato con il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia: eccellenti interpreti non solo del repertorio tradizionale ma anche nella musica contemporanea, ci presentano parte dell’opera ‘Ciaccona’, rivisitazione di una composizione barocca. Ancora una volta a ‘Ossigeno’ si trascendono ponti e confini.
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