OTRANTO – Gli agenti della Sezione Volanti del Commissariato di Otranto sono intervenuti all’interno del Centro Don Tonino Bello per via della presenza di tre extracomunitari che, arbitrariamente, si erano introdotti all’interno della zona recintata della struttura, sistemandosi su alcuni vecchi materassi colà accatastati.
E’ da precisare che analoghi fatti, riguardanti gli stessi individui, erano accaduti già il 29 e 30 luglio scorsi, segnalati dai volontari dell’Associazione Misericordia ma nonostante i tre fossero stati allontanati dalla struttura per i programmati lavori di disinfestazione, vi facevano ritorno, rientrando nuovamente nella struttura in maniera illegale.
Al fine di procedere all’identificazione dei tre soggetti, sprovvisti di documenti d’identità personale, si rendeva necessario l’accompagnamento presso il posto di polizia scientifica del Commissariato per le previste procedure di foto segnalamento.
Il Personale operante si è prodigato a rendere edotti i tre migranti circa le ragioni dell’accompagnamento in Ufficio, dialogando con calma, in lingua francese e accertandosi che i tre avessero perfettamente compreso che l’unica ragione dell’accompagnamento risiedeva nella circostanza che i medesimi fossero sprovvisti di documenti.
Mentre due stranieri si dimostravano immediatamente collaborativi e non opponevano alcuna resistenza, il terzo, un 19enne del Burkina Faso, con veemenza, opponeva una forte resistenza e si rifiutava di salire a bordo dell’auto di servizio, cercando di sfuggire agli agenti e reagendo con tutte le proprie forze, senza esitare a scalciare e a trascinarli rovinosamente per terra prima di essere definitivamente bloccato ed accompagnato presso il locale Commissariato.
Da qui l’arresto del ragazzo per resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Nella circostanza due agenti rimanevano feriti e di seguito venivano visitati dai sanitari dell’Ospedale di Scorrano per le cure del caso. Tutti e tre i cittadini stranieri sono stati peraltro denunciati per violazione di domicilio aggravata e continuata in concorso fra di loro.