“Lui vuole abitare in noi, non rimanere lontano. Vogliamo fargli spazio? A parole sì, ma concretamente? Magari ci sono aspetti che teniamo per noi esclusivi, o luoghi interiori in cui abbiamo paura che entri il Vangelo – prosegue il Santo Padre – Oggi vi invito alla concretezza. Ognuno ha il proprio peccato, ma Lui è venuto per guarirci e facciamolo vedere qual è il peccato. Il Presepe mostra Gesù che viene ad abitare nelle nostre vite concrete, in mezzo a tanti problemi c’è Dio: davanti al Presepe parliamo a Gesù delle nostre vicende concrete, invitiamolo ufficialmente nella nostra vita e soprattutto nelle nostre zone oscure. Raccontiamo i problemi personali, anche i più brutti”.
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