“I due Apostoli Pietro e Paolo hanno fatto questa esperienza di grazia – ha detto nell’omelia – Hanno toccato con mano l’opera di Dio, che ha aperto le porte del loro carcere interiore e anche delle prigioni reali dove sono stati rinchiusi a causa del Vangelo. E, inoltre, ha aperto davanti a loro le porte dell’evangelizzazione, perché sperimentassero la gioia dell’incontro con i fratelli e le sorelle delle comunità nascenti e potessero portare a tutti la speranza del Vangelo”.
“Intanto ci prepariamo ad aprire la Porta Santa, quest’anno”, ha aggiunto il Pontefice. “Oggi gli arcivescovi metropoliti nominati nell’ultimo anno ricevono il Pallio – ha quindi proseguito – In comunione con Pietro e sull’esempio di Cristo, porta delle pecore, sono chiamati ad essere pastori zelanti, che aprono le porte del Vangelo e che, con il loro ministero, contribuiscono a costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”. Infine: “Con fraterno affetto saluto la Delegazione del Patriarcato Ecumenico – ha concluso – grazie di essere venuti a manifestare il comune desiderio della piena comunione tra le nostre Chiese. E un saluto fraterno invio al caro fratello Bartolomeo”.
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