ROMA – Si é da poco concluso il Regina Coeli di Papa Francesco del 3 maggio. Nella quarta domenica di Pasqua, dedicata a Gesù buon Pastore, ripendendo l’immagine del pastore che chiama le sue pecore perché non vuole si perdano, il Papa ha detto che dentro di noi ci sono altre voci, che non dobbiamo seguire, quelle di estranei, ladri e briganti. E ha spiegato come fare a riconoscere tra la voce di Dio che ci ama e la voce tentatrice che induce al male.
“La voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere. All’inizio blandisce e ci fa credere che siamo onnipotenti, ma poi ci lascia col vuoto dentro e ci accusa: Tu non vali niente. La voce di Dio, invece, ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza. La voce di Dio ha un’orizzonte, invece la voce del cattivo ti porta al muro, all’angolo.
Un’altra differenza: la voce del maligno ci fa concentrare sui timori del futuro o ci fa guardare al passato, facendo riaffiorire amarezze, torti subiti e tanti ricordi brutti. Il nemico non vuole il presente. Invece la voce di Dio parla al presente: Ora puoi fare del bene, ora puoi esercitare la creatività dell’amore, ora puoi rinunciare ai rimpianti e ai rimorsi che tengono prigioniero il tuo cuore.
Le due voci suscitano in noi due domande diverse. La voce di Dio suscita in noi la domanda: Che cosa mi fa bene?, mentre quella del tentatore ci fa chiedere a noi stessi: Che cosa mi va di fare? La voce cattiva ruota sempre attorno all’io, alle sue pulsioni, ai suoi bisogni, al tutto e subito. É come i capricci dei bambini: tutto e adesso. La voce di Dio, invece, non promette mai la gioia a basso prezzo: ci invita ad andare oltre il nostro io per trovare il vero bene, la pace. Il male non dona mai pace: mette frenesia e pota ad amarezza.
Un’altra differenza è l’ambiente in cui le due voci parlano: il nemico ama l’oscurità, il Signore invece la luce del Sole, la verità, la trasparenza sincera. Il primo ci induce a chiuderci in noi stessi, la voce del bene ci invita ad aprirci e ad avere fiducia in Dio e negli altri.
In questo tempo tanti pensieri e preoccupazioni ci portano a rientrare in noi stessi. Prestiamo attenzione alle voci che giungono al nostro cuore. Chiediamoci da dove arrivano. Chiediamo la grazia di riconoscere e seguire la voce del buon Pastore, che ci fa uscire dai recinti dell’egoismo e ci conduce ai pascoli della vera libertà. La Madonna, Madre del buon Consiglio, orienti e accompagni il nostro discernimento”.
Francesco ha espresso ancora una volta la sua vicinanza agli ammalati di Covid-19 e a quanti si dedicano alle loro cure e alla ricerca scientifica. Ha detto di appoggiare e incoraggiare la collaborazione internazionale che si sta attivando con varie iniziative, per rispondere in modo adeguato ed efficace la grave crisi che stiamo vivendo. Ha sottolineato quanto sia importante mettere insieme le capacità scientifiche, in modo trasparente e disinteressato, per trovare vaccini e trattamenti e garantire l’accesso universale alle tecnologie essenziali che permettano ad ogni persona contagiata, in ogni parte del mondo, di ricevere le necessarie cure sanitarie.
Ha rivolto un pensiero speciale all‘Associazione Meter, promotrice della Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. E ha ringraziato i bambini che gli mi hanno inviato un collage con centinaia di margherite colorate da loro.
Maggio, mese mariano per eccellenza, solitamente periodo di pellegrinaggi nei Santuari dedicati alla Madonna, e che quest’anno non si potranno raggiungere per le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria. Francesco ha incoraggiato ugualmente una visita in questi luoghi di fede e di devozione, per deporre nel cuore della Vergine Santa le nostre preoccupazioni, le attese e i progetti per il futuro.
Proprio perché la preghiera è un valore universale Francesco ha accolto la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana affinché il prossimo 14 maggio i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di Coronavirus.
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