ROMA – Dopo lo straordinario successo dei concerti di Diodato, Morcheeba, Ginevra Di Marco con BabelNova Orchestra e Almar’à e il live di chiusura affidato a Russell Crowe con i suoi The Gentlemen Barbers, la programmazione del Parco archeologico del Colosseo diretto da Alfonsina Russo prosegue subito con altri due preziosi appuntamenti extra di Venere in Musica, la rassegna musicale curata da Fabrizio Arcuri. Oggi, 25 giugno, andrà in scena “Caro Mecenate”, un reading-concerto sotto forma di dialogo fra Sergio Rubini e Pino Quartullo, rispettivamente nei panni di due personaggi che hanno segnato la scena culturale dell’età di Augusto: il poeta Quinto Orazio Flacco e il diplomatico più vicino al Princeps, il potentissimo Gaio Clinio Mecenate.
I due autori hanno immaginato che il fedele amico dell’imperatore Augusto, il nobile etrusco di Arezzo, creatore del circolo letterario più famoso della storia, Mecenate appunto, si rechi una sera a cena a casa di Orazio, nella sua casa di campagna, a Licenza, in Sabina, per scongiurarlo di riprendere a scrivere. Ma Orazio è in crisi creativa. Lo è per un suo mal de vivre ma anche per amore. Assieme gioiscono ricordando la fine di Cleopatra e dei pericoli per Roma, raccontano dei cuochi, che a Roma sono diventati delle autentiche star, e ironizzano sugli scocciatori che di sabato ti bloccano sulla via sacra. Ma protagonista della serata è la loro grande amicizia, celebrata anche bevendo del buon vino e basata sulla stima, sulla riconoscenza e sull’affetto, tanto che Orazio, rivolgendosi a Mecenate lo definisce: l’altra metà dell’anima mia. Neanche la morte riuscirà a separarli: moriranno a due mesi di distanza, l’uno dall’altro. Orazio e Mecenate sono stati sepolti vicini, sull’Esquilino, non distanti dall’Auditorium di Mecenate, la sede del famoso circolo letterario, conservato miracolosamente intatto fino ad oggi.
Lo spettacolo sarà accompagnato dalla musica del polistrumentista Oscar Bonelli che suonerà in scena oltre trenta strumenti, a rievocare le atmosfere della Roma di duemila anni fa. “Di Gaio Clinio Mecenate che cosa sappiamo davvero? Il suo nome è ormai un sinonimo universale di generosità e protezione dell’arte, ma la sua persona, la sua reale posizione al fianco di Augusto e nell’esperienza dei tanti poeti a cui cambiò la vita regalando loro fama eterna è avvolta nel mistero. Il suo circolo che cosa era davvero? E perché volle crearlo? Propaganda? Amore spassionato per la cultura? Noi proveremo a dare una risposta a queste domande ma anche a tessere una versione intima di questo personaggio e del singolare legame che condivideva con il poeta del Carpe diem” affermano Sergio Rubini e Pino Quartullo.
Domani, 26 giugno, l’attrice, scrittrice e stand up comedian Paola Minaccioni presenta Paola racconta Anna, un viaggio, su musiche eseguite dal vivo, nella vita di Anna Magnani attraverso i suoi racconti personali e i suoi film ma anche attraverso le parole di Pierpaolo Pasolini, Giuseppe Gioachino Belli, Mauro Marè, Sara Kane, Achille Campanile, Rodrigo Garcia e Gabriella Ferri. “Lo spettacolo Paola racconta Anna nasce dall’intuizione di Elisabetta Fiorito che mi ha proposto un progetto del genere per il Parco del Colosseo dove già lo scorso anno ho portato un altro pezzo di cultura romana ovvero la poesia di Giuseppe Gioacchino Belli e di Mauro Marè. Quest’anno la storia di una donna così importante, monumentale per la storia di Roma e del cinema italiano ed internazionale, ci sembrava il racconto giusto” commenta Paola Minaccioni.