Il “Festival delle Ciaramelle per Amatrice” sarà inaugurato alle ore 10.30 nell’aula magna dell’Università di Perugia con l’incontro-concerto dal titolo “Le tradizioni musicali e poetiche di Amatrice e dell’Alta Sabina”, a cura di Piero G. Arcangeli e Giancarlo Palombini.
L’evento sarà introdotto dal Magnifico Rettore dell’Università prof. Franco Moriconi e vedrà la partecipazione del ciaramellaro Andrea Delle Monache, del tamburellista Franco Moriconi, dei poeti a braccio Paolo Santini e Pietro De Acutis, della cantante Susanna Buffa, che proporranno esempi musicali dal vivo.
Il concerto finale si svolgerà, a partire dalle ore 20.30, alla Sala dei Notari. Sarà aperto dai suonatori e poeti amatriciani e vedrà la partecipazione di artisti di spicco del panorama musicale nazionale e internazionale. Nell’ordine si esibiranno Susanna Buffa e Nora Tigges, l’ensemble Sonidumbra (Gruppo per lo studio, la ricerca, la riproposta della musica di tradizione umbra), il trio composto da Goffredo Degli Esposti, Raffaello Simeoni e Gabriele Russo (con Massimo Giuntini), il trio Giuseppe “Spedino” Moffa, Alessandro D’Alessandro e Massimo Giuntini, e il duo Gabriele Mirabassi e Riccardo Tesi.
Dopo il concerto, è prevista una cena “Amatriciana solidale”, che si svolgerà alle ore 23.30 alla Sala “G. Miliocchi” in Corso Garibaldi 136, organizzata dalla Società operaia di mutuo soccorso fra gli artisti e gli artigiani di Perugia. Per quanti desiderano partecipare, è necessario prenotare.
La manifestazione è legata al “Festival delle Ciaramelle”, la cui prima edizione si è svolta ad Amatrice dal 5 al 7 agosto scorso. Nella sua conformazione originale, il Festival è un progetto articolato e calibrato sull’idea di convogliare ad Amatrice una serie di riflessioni sulle musiche popolari locali, le ciaramelle, l’ottava rima, il saltarello, ma anche il contesto sociale, paesaggistico e ambientale.
In questo senso gli interventi sono stati numerosi e nei tre giorni di festival si sono alternati studiosi, musicisti, suonatori locali e non, oltre che alcune associazioni che si occupano della tutela e valorizzazione della storia culturale e del paesaggio circostante (CAI).
Nella zona dell’Alta Sabina, comprendente la conca amatriciana e le alte valli del Tronto e del Velino, è presente e ancora in uso uno strumento musicale bicalamo con otre che non ha riscontri nel panorama delle zampogne italiane, costituendo di fatto un unicum: le ciaramelle. Secondo Roberto Leydi questo strumento può essere considerato l’erede della zampogna latina, a sua volta di derivazione delle tibiae, o aulos frigio.
Accanto alle ciaramelle sono vive nella zona la tradizione dell’improvvisazione poetica in ottava rima o canto a braccio, del canto a ciaramelle e del saltarello amatriciano.
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