Tecnologia

Pillow Recipes, campagna social con Bruno Barbieri per sensibilizzare e promuovere l’utilizzo di DreamLab

MILANO – Fondazione Vodafone annuncia che gli utilizzatori di DreamLab in tutto il mondo hanno aiutato l’Imperial College di Londra ad accelerare la Fase 1 del suo progetto di ricerca su Covid-19 e concluderla in soli sei mesi, un risultato raggiunto in tempi molto più rapidi di quanto sarebbe stato possibile con metodi di ricerca tradizionali. In occasione di questo annuncio, Fondazione Vodafone lancia Pillow Recipes, una campagna social che coinvolgerà in un’insolita veste lo chef pluristellato Bruno Barbieri per sensibilizzare e promuovere l’utilizzo di DreamLab.

DreamLab è l’app di Fondazione Vodafone che sfrutta la potenza di calcolo degli smartphone per accelerare la ricerca in campo medico, semplicemente dormendo. Grazie al calcolo distribuito, infatti, l’app permette a chiunque abbia uno smartphone di dare il proprio contributo alla ricerca: per farlo è sufficiente scaricare l’app, mettere in carica il proprio device e donare la potenza di calcolo mentre è inutilizzata, ad esempio durante la notte. La potenza di calcolo degli smartphone – normalmente impiegata per posta elettronica, app, streaming di video o musica – è infatti una risorsa inutilizzata durante la notte e grazie a DreamLab può essere messa a servizio della ricerca.

Da maggio 2019, DreamLab è disponibile anche in Italia a sostegno di Fondazione AIRC e del progetto “Genoma in 3D”, condotto presso IFOM. Ad aggiungersi a quelli esistenti, nell’aprile scorso è stato lanciato un nuovo progetto dell’Imperial College di Londra che utilizza la stessa tecnologia per contribuire alla lotta contro il Coronavirus. Il progetto combina algoritmi di intelligenza artificiale e la potenza di calcolo degli smartphone per accelerare la scoperta di nuovi componenti anti-virali nei farmaci esistenti e aiutare l’identificazione di molecole anti-virali negli alimenti. Fino a questo momento, quasi un milione di utenti in 17 Paesi ha scelto di sostenere il progetto sul Coronavirus.

Gli scienziati che lavorano al progetto presso l’Imperial College di Londra hanno annunciato i primi risultati della ricerca, tra cui l’identificazione di molecole con proprietà antivirali in alcuni alimenti di uso comune a base vegetale come bacche (in particolare ribes nero, mirtilli rossi e mirtilli), mele, arance, limoni, cavoli, broccoli, cipolle, aglio, prezzemolo e fagioli. Lo studio ha anche rilevato che farmaci comuni utilizzati per combattere malattie cardiovascolari e metaboliche – quali la simvastatina, l’atorvastatina e la metformina – potrebbero essere potenzialmente riproposti anche contro il Covid-19. I risultati saranno ulteriormente analizzati dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e necessitano ancora della validazione clinica per valutare l’impatto di queste molecole.

Nella Fase 1 del progetto sono state esaminate migliaia di molecole di farmaci e alimenti già esistenti, utilizzando l’Intelligenza Artificiale per compiere 100 milioni di operazioni matematiche e aiutare gli scienziati a studiarne i potenziali effetti sul Covid-19. Quando tutte le fasi della ricerca saranno complete – presumibilmente entro dicembre 2021 – i risultati saranno messi a disposizione della comunità medica per facilitare i trial clinici e quelli relativi agli alimenti potrebbero potenzialmente tradursi in consigli dietetici per i pazienti Covid-19 in fase di riabilitazione.

In occasione di questo annuncio, Fondazione Vodafone lancia Pillow Recipes, un’iniziativa social per sensibilizzare e promuovere l’utilizzo di DreamLab. La campagna social su Instagram e Facebook, firmata da We Are Social, vede il coinvolgimento dello chef pluristellato Bruno Barbieri, che preparerà delle ricette speciali a partire da alcuni degli alimenti individuati dalla ricerca e lo farà proprio dalla sua camera da letto, invitando le persone a mettere in mostra le proprie doti culinarie in una cornice ben diversa dal solito e dimostrare come grazie a DreamLab chiunque possa dare il proprio contributo, anche mentre dorme.

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Redazione L'Opinionista

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