L’editoria a pagamento è un sistema che molti editori applicano poiché loro in primis credo non siano molto certi del loro catalogo.
Da qualche mese a questa parte si sente parlare di una nuova rivista, pubblicata da Poliniani Editore. Ideata da Alberto bebo Guidetti, uno dei fondatori del gruppo musicale Lo Stato Sociale, la rivista culturale indipendente “Fantastico!” è pubblicata in digitale e in cartaceo ed è affiancata a una newsletter settimanale, a un programma in radio e a un podcast – Vertigo, entrambi presenti su Spotify. Fantastico! appaga l’esigenza di sfuggire dalle narrazioni imbruttite presenti sui social. Viene al mondo per comporre un racconto disorganico, ma con una solidità letteraria: un rallentatore in un tempo troppo rapido. Per saperne di più abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il suo editore che ci ha anche presentato meglio e nel dettaglio la nascita della sua azienda e delle sue più peculiari caratteristiche.
Come è nata la Poliniani Editore e su quali basi poggia il vostro modus operandi?
Poliniani Editore nasce nel 2018 per dare forma alla necessità di innovare il settore editoriale. Vuole fare in modo che l’impatto ambientale dell’industria editoriale diventi pari a zero efficientando i processi produttivi e distributivi dei libri stampati.
La sua realtà editoriale è anche famosa per una scelta molto particolare, ovvero quella di pubblicare anche in formato QUART. Vuole spiegare per i neofiti di che cosa si tratta?
Il QUART è un formato di libro le cui pagine non si sfogliano, bensì ruotano attorno a un perno ottonato. Da questa apparentemente semplice soluzione di design, ci siamo resi contro che dietro tutto ciò c’era molto di più. Nella fattispecie le pagine, per la prima volta in assoluto in un libro, possono essere letteralmente interattive: la pagina 7, ad esempio, può essere affiancata comodamente alla 30 e, in questo modo si può, ad esempio, andare a migliorare un diffusissimo problema cognitivo legato alla memoria a breve termine nella lettura. Mi spiego. Immaginiamo di studiare storia dell’arte e, mentre che si legge e le pagine di descrizione scorrono, manteniamo sempre davanti a noi l’immagine dell’opera in oggetto. in questo modo le nostre sinapsi saranno più attente a relazione immagine a contenuto e questo porta a migliorare l’apprendimento scolastico ma non solo. Per dire ciò abbiamo per anni parlato e mostrato il QUART a psicologi e insegnanti specializzati in DSA, e tutti hanno sempre confermato quanto detto. Il QUART è un bel prodotto di design, ma dietro ad una bella estetica ci va sempre un grande contenuto.
Oggi molti giovani decidono di affidarsi o all’editoria a pagamento o al self publishing. Crede che siano davvero così sfiduciati da non credere in loro stessi?
L’editoria a pagamento è un sistema che molti editori applicano poiché loro in primis credo non siano molto certi del loro catalogo. Alcuni giovani e non giovani si cimentano nel self publishing perché hanno molto rispetto e ammirazione verso una casa editrice e quindi, prima di sottoporle il manoscritto, preferiscono vedere i risultati autonomamente.
Altri, invece, si cimentano nel self publishing dato che le case editrici non rispondono ai proposal, o lo fanno con mail automatiche. Credo che la sfiducia e il credere in loro stessi non sia contemplata in questa prassi.
Lei quando ha capito che poteva credere nei suoi progetti?
Credo non ci sia un momento preciso. Nonostante tutto ciò che si può sentire di triste e reale che accade oggigiorno nel nostro Paese, soprattutto a livello lavorativo, ci sono evidenze di possibilità che servono a dare nuova luce ed energia a tutti. Avere al mio fianco professionisti straordinari mi permette inoltre di continuare a vedere oltre i problemi e immaginare quello che verrà dopo.
E, venendo a noi, in tempi ben più recenti, come è avvenuto il suo incontro con Alberto Guidetti? Che cosa l’ha spinta a pubblicare Fantastico!?
Quando Bebo, Ilenia Adornato ed io siamo entrati in contatto c’è stata fin da subito una grande intesa etica e fattuale. Come mai? Perché Fantastico! è più di una rivista, è più di un ensemble di articoli e arte, è uno spaccato sulla vita culturale dell’Italia tutta. Una cultura viva, vibrante, eccitante che spazia dalle arti figurative a quelle letterarie; il tutto coordinato da una grande cura editoriale e attenzione verso i contenuti. Dal nostro incontro, infatti, è nato il desiderio di stampare Fantastico!, e per farlo Poliniani ha realizzato un formato con rilegatura in raso il cui colore cambia da numero a numero e stampato su carta di alta qualità.
Quali sono – a suo avviso- i maggiori punti di forza della rivista?
Fantastico! è una rivista unica nel suo genere poiché è variegata e ogni tre mesi (se escludiamo la newsletter) da una fotografia culturale a livello nazionale. inoltre, la rivista stampata è realizzata su carta di alto profilo e rilegata in raso a mano.
Il titolo esprime un sentimento entusiastico. Crede che i giovani anche oggi lo possiedano?
Sono più che convinto che i giovani e molto giovani abbiano uno spirito entusiastico ammirevole. Ogni generazione, dopotutto, cresce da giovane in quella precedente assimilandola molto rapidamente e, quindi, proiettandosi nel futuro. A noi, i non più tanto giovani, sta, anche attraverso l’esperienza, aprire porte a chi viene dopo di noi, apprendere da loro e, allo stesso tempo, insegnare il mestiere appreso così che, anche il nostro, possa esser proiettato sempre nel futuro grazie all’entusiasmo giovanile.
E lei dove lo trova l’entusiasmo per lavorare e vivere bene?
Nelle persone che mi sono vicine. Nella famiglia. Negli amici. Nei momenti di silenzio e nei momenti di difficoltà. In questi ultimi, in modo particolare, vibra l’interiorità che mi stimola costantemente a migliorare come persona, come individuo e come editore.