Giovedì 25 novembre 2021 è uscito Porta Vescovo, il singolo di debutto di Problemidifase, il nuovo progetto musicale di Samuele Zenti: un contenitore di immagini del periodo post adolescenziale, un nuovo capitolo che si compone con i messaggi importanti salvati su WhatsApp, un brano che suona come un feat tra i Massive Attack e Niccolò Fabi, chiusi in una cameretta. Pronti per questo viaggio?
Di seguito l’intervista.
“Porta Vescovo” è il tuo singolo di debutto, di che cosa si tratta?
Porta Vescovo è un brano che ho scritto ormai due anni fa ed è stato il primo che ho arrangiato assieme a Cristian Volpato (il produttore di problemidifase). È una canzone molto importante per me perché segna un po’ una svolta nel mio percorso artistico, l’inizio insomma del nuovo capitolo che è problemidifase. Anche per questo mi andava di utilizzarlo come singolo di debutto per il progetto.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Il brano parla di una relazione molto complessa attraverso frasi molto semplici, rubate da contesti reali che lasciano intravedere uno scorcio sulla mia situazione emotiva di quel momento. Nascosta dalla cassa dritta e dalla ballabilità del pezzo c’è molta malinconia, molta frustrazione; spero che arrivino entrambe le cose, sia gli aspetti che rendono il pezzo orecchiabile, sia quelli che lo impregnano di tristezza.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
Sto già ricevendo una bella accoglienza da tante persone nuove, è solo un primo passo ma sono contento di averlo fatto, per ora va alla grande. Non mi aspetto null’altro, che chi si aspetta qualcosa poi viene irrimediabilmente deluso.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
È successo quasi per caso, da piccolo (alle scuole medie) scrivevo racconti e poesie, volevo fare lo scrittore. Nel mentre, i miei genitori (siano benedetti) mi facevano ascoltare Linkin Park, Subsonica e Max Gazzè; da lì ho cominciato pian piano ad informarmi e ad appassionarmi a vari generi musicali e in terza media ho cominciato a prendere lezioni di basso elettrico per curiosità. Una cosa tira l’altra e ora ho qualche canzone di cui sono fiero da far sentire in giro.
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