“Portrait”, la tracklist dell’album di Samara Joy

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La jazz vocalist (insignita di tre Grammy Award®) Samara Joy annuncia il nuovo album Portrait, in uscita il prossimo 11 ottobre su etichetta Verve Records. Maturata durante un tour intensivo, la registrazione vede Joy, dopo il successo raggiunto in tutto il mondo, incanalare la sua creatività verso l’esplorazione musicale. Portrait, ideale seguito del suo album di successo del 2022 Linger Awhile, fotografa la crescita della ventiquattrenne nativa del Bronx non solo come cantante unica nel suo genere, ma anche come compositrice, arrangiatrice e bandleader.

Co-prodotto da Joy e dal veterano trombettista/bandleader (a sua volta vincitore di più Grammy Award®) Brian Lynch, l’album in otto brani mette in bella mostra sia la concretezza degli arrangiamenti che la profonda e telepatica intesa con la sua band – una chimica sviluppata durante i lunghi tour: il risultato è un ottetto ‘egualitario’ con il trombettista Jason Charos, il trombonista Donavan Austin, i sassofonisti David Mason e Kendric McCallister, il pianista Connor Rohrer, il bassista Felix Moseholm e il batterista Evan Sherman. Il ruolo di Joy nell’ensemble è poliedrico, in equilibrio tra il ruolo di cantante solista ed i suoi contributi all’insieme delle voci dell’ensemble. “Spesso sono il quinto strumento a fiato”, spiega. “Spero che gli ascoltatori notino che anche io sono una musicista”.

L’album è stato registrato in una serie di sedute molto dirette – solo due, massimo tre versioni di ogni brano – in uno dei luoghi più sacri del jazz, il Van Gelder Studio. Portrait mette in evidenza l’abilità di paroliere di Samara Joy, i cui nuovi testi si sposano alla perfezione con altrettanto nuovi arrangiamenti di brani siglati da Charles Mingus, Sun Ra e altri, tra i quali va citato il suo compianto mentore Barry Harris. L’album presenta anche intense interpretazioni di standard, come “You Stepped Out of a Dream” (disponibile da oggi) e “Autumn Nocturne”. La tracklist dimostra in definitiva la possibilità per il repertorio del jazz vocale di espandersi verso nuovi orizzonti attingendo alla storia.

Con Portrait, Joy non solo rende omaggio ai suoi idoli jazz, ma mostra anche il suo ricco retaggio musicale e le sue molteplici influenze. L’album è una testimonianza tanto della sua crescita personale che del profondo legame tra i membri della sua band, un gruppo che – così confida l’artista – continuerà a crescere negli anni a venire. Preordina Portrait (in uscita l’11 ottobre).

“Un pozzo di ispirazione che non si esaurisce mai a causa dei diversi corsi d’acqua che vi si riversano costantemente. Questo è quello che mi viene in mente quando penso a questo progetto e ai musicisti che lo hanno creato con me”, dice Joy. “Otto musicisti, otto vividi punti di vista per altrettanti background musicali, tutti uniti in un contesto progettato per crescere ed esplorare, per mettere le nostre penne e le nostre menti al lavoro al fine di creare musica ispirata da molti, ma in definitiva indiscutibilmente nostra. Grazie all’incredibile profondità e creatività che si riverberano nel suono di questa band, sono onorata di poter presentare Portrait, un progetto plasmato, rivisto e limato dopo un anno on the road”.

Portrait: la tracklist

01. You Stepped Out of a Dream [4:35]

02. Reincarnation of a Lovebird [6:28]

03. Autumn Nocturne [3:47]

04. Peace of Mind / Dreams Come True [7:06]

05. A Fool in Love (Is Called A Clown) [4:48]

06. No More Blues [5:46]

07. Now And Then (In Remembrance Of…) [6:28]

08. Day By Day [4:58]

A proposito di Samara Joy…

Originaria del Bronx, Samara Joy – affascinata sin da bambina dal più classico R&B – si è fatta le ossa come cantante nel coro gospel della sua chiesa. E mentre la sua storia familiare ha profonde radici musicali – i suoi nonni hanno diretto il gruppo gospel di Filadelfia The Savettes, e suo padre, il musicista e cantautore Antonio McLendon, ha prodotto, composto e arrangiato il suo sorprendente esordio – non si era occupata di jazz fino agli anni del college. Durante i suoi studi ha vinto (nel 2019) il Sarah Vaughan International Jazz Vocal Competition, che l’ha subito proiettata sulla scena jazz internazionale come stella nascente da tenere d’occhio. È stata indicata, sia dal pubblico che dalla critica, come una magistrale interprete di standard jazz e una legittima ereditiera del suono, della tecnica e del carisma che hanno contraddistinto le sue eroine – tra le quali, oltre a Sarah Vaughan, si trovano Betty Carter, Abbey Lincoln e Carmen McRae.

Joy ha pubblicato il suo debutto eponimo con l’etichetta Whirlwind nel 2021, seguito un anno dopo da Linger Awhile, il suo debutto con Verve Records, a proposito del quale DownBeat ha dichiarato: “Con questa straordinaria registrazione è nata una stella dalla voce setosa (“silky-voiced star”)”. L’album le è valso un Grammy Award® come Best Jazz Vocal Album oltre a una strepitosa vittoria come Best New Artist. È stata inoltre pubblicata un’edizione deluxe dell’album, così come l’EP A Joyful Holiday.