Incurante delle possibili ispezioni che avrebbe potuto subire, l’imprenditore cinese aveva creato all’interno degli spazi aziendali dei loculi dormitorio con adiacente cucina. Inoltre, all’accesso sono stati trovati, intenti a lavorare, sei operai cinesi, risultati tutti clandestini sul territorio nazionale.
Per tali violazioni è scattato il sequestro dei locali aziendali, a cui seguiranno i rilievi elevati dall’Asl in relazione alle prescrizioni concernenti la sicurezza e l’igiene sui luoghi di lavoro, nonché quelli di natura edilizia. Contestualmente è stato avviato un controllo di natura fiscale, al fine di accertare le violazioni di natura economico – finanziaria commesse dall’imprenditore nella gestione dell’azienda.
All’esito delle attività, l’imprenditore è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per aver impiegato sei cittadini cinesi irregolari, ed averne favorito la permanenza, impiegandoli presso la propria azienda al fine di trarne ingiusti profitti. Messo a disposizione dell’A.G., lo stesso è stato processato per“direttissima” e sottoposto all’obbligo di firma.
Denunciati, invece, a piede libero alla locale A.G., per il reato di clandestinità, i sei operai cinesi. L’attività svolta si inquadra nel contesto delle strategie di contrasto all’illegalità economico-finanziaria, a tutela dei cittadini e delle imprese che operano nel rispetto delle norme.
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