Toti a Draghi: “Se siamo oggi qui lo dobbiamo a quella straordinaria campagna vaccinale che il suo Governo ha saputo mettere in campo”
GENOVA. “In questa sala c’è la Genova che non si è fermata neanche un minuto in questi anni nonostante le difficoltà, c’è la Genova del porto, la Genova delle Istituzioni, la Genova delle imprese e ci sono anche le altre province della nostra bellissima regione. C’è quella città e quella regione per cui i guai sono iniziati un po’ prima che arrivasse il Covid con il crollo del ponte Morandi: credo che qui ci siano anche quella Genova e quel popolo che ha saputo non solo ricostruire uno straordinario ponte ma anche risollevare un po’ della dignità di un Paese che era finita sotto le macerie e ha saputo ricostruirsi in tempo rapido. Genova e la Liguria sono un po’ l’alfa e l’omega di quello che affrontiamo in questi anni: sono le autostrade con tutti i loro problemi e i ritardi accumulati ma anche quel modello di collaborazione inter istituzionale che ha visto diversi governi della Repubblica e tutte le istituzioni locali insieme a tutto il mondo delle imprese e dei corpi intermedi lavorare insieme per degli obiettivi”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel suo intervento a Palazzo San Giorgio davanti al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita a Genova.
“Oggi rivediamo la luce dopo un altro guaio più grosso che ha coinvolto il mondo, il Covid: se siamo oggi qui – aggiunge Toti – seppure con le mascherine, lo dobbiamo a quella straordinaria campagna vaccinale che il suo Governo ha saputo mettere in campo e che le Regioni hanno saputo attuare con grande scrupolo e diligenza, con migliaia di persone del nostro sistema sanitario che si sono spesi davvero in questi anni con sacrifici importanti. Oggi ha visitato un pezzo del nostro porto, un pezzo di quel ‘debito buono’ – afferma il governatore citando il Presidente del Consiglio – che costruisce il nostro futuro, quei soldi che spendiamo oggi per rendere più competitivo il Paese domani e dare più opportunità a tutti noi e soprattutto a chi verrà dopo. Quella scritta comparsa sul palazzo dell’Unione Europea “Next Generation” non è banale né usuale per la politica, che normalmente si occupa più volentieri di spesa corrente più che si spesa futura, ma – sottolinea Toti – togliere le opportunità al futuro dei nostri giovani è la peggiore delle diseguaglianze. Oggi stiamo lavorando perché questo non accada e stiamo lavorando davvero tutti insieme, come Paese. Le opere il suo governo le conosce bene, le stiamo costruendo insieme, le conoscono gli operatori del porto sui cui verrà investito tantissimo denaro per rendere più competitivo il nostro paese e dobbiamo esser altezza. Mi piace ricordare che dopo grandi pandemie spesso l’uomo ha dato il meglio di sé, in questa città e in questo Paese: dopo la peste del 1300 ci sono stati umanesimo e rinascimento con Leonardo Da Vinci, la Genova delle Repubbliche Marinare e le grandi rivoluzioni politiche che un po’ in questo paese stanno avvenendo. Credo che il Covid debba essere anche questo: l’opportunità di guardare avanti di fare tesoro di quello che abbiamo sofferto e di far fare all’umanità tutta e quindi alla nostra Liguria un passo in avanti. La Liguria è una regione piccola, bellissima, tra le più ricche di opere d’arte, con parchi naturali straordinari e basta guardare fuori dalla finestra per capire che sappiamo bene cosa significano le parole resilienza e transizione ecologica, per mantenere i principali asset del nostro paese, la bellezza e cultura. Ma, guardando il porto, sappiamo anche molto bene cosa significa il progresso, la sfida la creatività, che ha reso grande questa città e che questo palazzo testimonia. Spero che di qua a molti anni – conclude Toti – qualche altro Presidente del Consiglio e presidente di Regione potranno entrare in un palazzo come questo costruito ai nostri tempi e ricordare ai loro contemporanei che siamo stati bravi a lasciare qualcosa del nostro futuro. Benvenuto ancora in Liguria e buon lavoro, Presidente”.