Premio Nonino, cerimonia per la consegna dei premi

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distilleria nonino ronchi percotoUDINE ‒ Nella distilleria Nonino a Ronchi di Percoto (Udine) si è svolta la cerimonia per la consegna del Premio Nonino. Uno dei più importanti appuntamenti culturali del nostro Paese: un Premio al contempo letterario, artistico e filosofico, nato in una distilleria che produce Grappa. Nato per salvare gli antichi vitigni friulani in via di estinzione e per la valorizzazione della cultura contadina, intesa come rispetto della terra e per i valori da trasmettere alle future generazioni, il premio è diventato negli anni un evento di portata internazionale.

Alla filosofa e teorica femminista statunitense Nancy Fraser e al filosofo italiano Mauro Ceruti è stato assegnato il premio ‘Maestri del nostro tempo’.

Nelle motivazioni, viene spiegato che “Oltre ai suoi importanti contributi sul tema del ‘riconoscimento’, Nancy Fraser affronta i problemi dell’ingiustizia, in particolare le ingiustizie strutturali che pervadono la nostra società e si allineano con le divisioni sociali come genere, razza/etnia e classe. Come teorica critica, analizza tali ingiustizie, rivela le loro cause profonde e suggerisce come si potrebbe porvi rimedio. Essere femminista, nelle sue parole, significa semplicemente “presupporre che le ingiustizie di genere esistono e sono pervasive e strutturalmente fondate; che sono ‘sbagliate’; e che in linea di principio possono essere superate”.

“Tante cose si potrebbero e dovrebbero dire su Mauro Ceruti e la sua opera” si afferma nelle motivazioni dell’assegnazione del premio, “per l’incredibile varietà e ricchezza della sua ricerca, che prende alla gola i problemi, le contraddizioni, l’arricchimento e la devastazione culturale della nostra vita, di tutto il mondo. Ceruti fa toccare con mano come ognuno di noi si trovi dinanzi a una sconcertante universalità di cose, di forze, di realtà che arricchiscono stordiscono e spaventano; leggere i suoi libri è come scoprire che l’apparente semplicità delle cose intorno a noi e di tutta la realtà consueta è grande e complessa come l’universo. I suoi libri ci aiutano non solo a conoscere l’infinito piccolo e grande in cui annaspiamo ma anche a non temerlo, a sentirne l’arricchimento per la nostra persona. Da questo sentimento e concetto della complessità cosmica deriva un senso profondamente umanistico o meglio umano, della comunità di destino che, come scrive Ceruti, lega tutti gli individui di tutti i popoli della terra all’ecosistema globale”.

Al progetto sociale Affido culturale è andato il premio Nonino Risit d’aur Barbatella d’oro. Affido culturale è “un progetto selezionato dall’impresa sociale Con I Bambini, nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile; partito dalla città di Napoli propone di mobilitare, contro la povertà educativa, delle ‘famiglie risorsa’, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è molto semplice. Un genitore, che abitualmente porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, ci porta anche un bambino – eventualmente con un membro della famiglia di quest’ultimo – che in questi luoghi non ci entrerebbe per differenti cause. Ad oggi il progetto è attivo in sette città italiane: a Napoli si aggiungono Roma, Bari, Modena, Milano, Teramo e Cagliari”.

Lo scrittore inglese David Almond, specializzato nella narrativa per ragazzi, ha ricevuto il Premio Internazionale Nonino 2022.

“Uno dei motivi per cui scrivo per i ragazzi ‒ afferma Almond ‒ è che credo nel futuro, sono molto ottimista e penso che i bambini saranno in grado di realizzare un mondo migliore. Certo ‒ ha precisato ‒ non possiamo scaricare su di loro la responsabilità del futuro, quindi credo che una cooperazione tra ragazzi e adulti sia la soluzione più auspicabile. Scrivo perché penso che i miei lettori saranno le persone che potranno creare un mondo migliore. Dove si riducano le diseguaglianze, non prevalga l’individualismo, ma regnino la solidarietà e un vero senso di comunità”.

Riguardo al momento particolare che il mondo sta attraversando e al problema di come raccontare la guerra ai più piccoli, Almond dichiara: “Di questa guerra, che è qualcosa di spaventoso, possiamo dire ai bambini che non ha niente a che fare con loro, che è creata da persone che sono diventate adulte, ma sono cresciute nel modo sbagliato, che i bambini non avrebbero mai invaso l’Ucraina, lo hanno fatto gli adulti”.