ROMA – Domenica 20 marzo alle ore 21.45 Rai3 ancora due inchieste per l’ultima puntata di questo ciclo di ‘Presadiretta’: “Case al popolo” e “Università al sud”.
CASE AL POPOLO. Un’inchiesta dedicata all’emergenza casa e alle politiche abitative. Sono decine di migliaia le famiglie che non possono permettersi una casa ai prezzi di mercato e gli investimenti pubblici latitano da decenni.
Nella Capitale da anni si costruisce con l’edilizia in convenzione. Sono case costruite da privati, in buona parte con denaro pubblico e poi cedute in affitto o vendute a chi risponde a determinati requisiti, a cifre più basse di quelle di mercato. Ma qualcosa non ha funzionato e un esercito di inquilini che ha sempre pagato regolarmente, oggi si trova sotto sfratto.
Cosa è successo? Quali sono state le irregolarità da parte dei costruttori o delle Cooperative. E chi doveva controllare, cosa ha fatto? La magistratura ha aperto più inchieste. Il racconto degli inquilini, dei costruttori privati, delle Cooperative e della politica.
E ancora, il capitolo delle case popolari, tra Roma e Milano. Le graduatorie infinite, le case occupate e gli appartamenti vuoti, la mancanza di manutenzione, gli sfratti, le proteste e gli scontri con le forze dell’ordine. Un enorme patrimonio gestito con poca trasparenza. L’emergenza abitativa nel nostro paese è diventato un vero e proprio allarme sociale.
UNIVERSITA’ AL SUD. Le Università nelle Regioni del Sud si stanno spegnendo. Da almeno dieci anni a questa parte gli Atenei del Sud soffrono di un’emorragia inarrestabile di iscritti e naturalmente di laureati. I giovani italiani vanno a laurearsi al nord.
Le telecamere hanno attraversato le aule degli Atenei del meridione, che si stanno svuotando di studenti e di professori. Gli iscritti al Sud sono calati del 20%, quasi 70mila studenti e 50mila docenti in meno. La Puglia, la Sicilia, la Calabria e la Campania sono le Regioni dove il saldo negativo è più grave. E il meccanismo premiale voluto dalle ultime Riforme dell’Università (più studenti, più laureati, più qualità e quindi più fondi) ha drenato risorse dagli Atenei del sud verso quelli del nord.
E se il Sud continuerà a svuotarsi di istruzione, di formazione e di competenze, come farà a rimettersi al passo con il resto del paese?