Migliaia di chilometri quadrati di foresta vergine scompaiono ogni anno nelle tasche dei latifondisti agricoltori e allevatori sostenuti dalle politiche del presidente Jair Bolsonaro. ‘PresaDiretta’ ha percorso migliaia di chilometri attraversando immense distese brasiliane di campi dedicati alla monocoltura della soia e ai pascoli per i bovini, dove un tempo c’era la foresta pluviale. Ha seguito gli arresti per incendio doloso della polizia ambientale, ha intercettato il traffico illegale di legname, ha seguito la rotta della soia fino ai porti fluviali dai quali parte, diretta verso il resto del mondo.
E ancora, con l’inchiesta “Troppa carne a buon mercato” PresaDiretta ha cercato di capire che impatto ha la carne brasiliana, di cui siamo i primi importatori in Europa, sulla nostra filiera produttiva e non solo. Possiamo essere sicuri che quella carne non arrivi da pascoli illegali che hanno contribuito alla deforestazione dell’Amazzonia? Qual è insomma il suo costo ambientale? Quanto è facile omettere di dichiarare in etichetta l’origine della carne, trasformandola in “preparato”? E i nostri allevatori, come possono difendersi dalla concorrenza della carne a buon mercato?
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