L’associazione dei consumatori ha preso in considerazione un paniere composto da 31 voci tra beni e servizi: dal pane al pollo alle mele, fino a lavanderia, caffè al bar, dentista e Tari. Milano risulta la città più costosa, con una spesa pari a 853,43 euro per l’acquisto dell’intero paniere, seguita da Cagliari (821,37 euro) e Napoli (819,53 euro): tuttavia su queste ultime due città incide in modo pesante la spesa per la tariffa sui rifiuti, che risulta la più elevata tra le città prese in esame (oltre 500 euro a Napoli e 425 a Cagliari, contro i 313 di Milano).
Pescara, con una spesa media pari a 591 per l’acquisto dei beni e servizi oggetto di indagine, è tra tutte la provincia più economica. Sul fronte degli alimentari, Napoli è in vetta alla classifica delle città più convenienti: qui per acquistare frutta, verdura, carne e pesce si spendono complessivamente 72,24 euro, e solo pochi centesimi in più a Catanzaro (73,17 euro). Milano è invece a 109 euro, seguita da Aosta a circa 97 euro.
Dall’indagine del Codacons emergono altri dati interessanti: ad esempio andare dal dentista costa meno a Palermo (63 euro circa) e per lo stesso servizio (otturazione) si spende quasi il triplo ad Aosta (174 euro); per riparare l’auto conviene andare ad Ascoli Piceno (meno di 26 euro il costo per convergenza ed equilibratura), il caffè al bar è meglio prenderlo a Catanzaro (80 centesimi) mentre a Trento le donne spendono più del resto d’Italia per tagliare i capelli (in media 23,80 euro). Genova è la città con i prezzi più elevati di benzina e gasolio, Torino quella più economica per i servizi di tintoria.
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