MILANO – “Inauguriamo il primo centro italiano di cybersecurity di Huawei. Nei piani originali, abbiamo anticipato l’apertura di circa 6 mesi, a dimostrazione dell’impegno profuso nel portare nel nostro Paese un’eccellenza nel campo della sicurezza informatica”. Lo ha detto Luca Piccinelli, Head of Cybersecurity Huawei Italia all’apertura del Cybersecurity& Transparency Center di Huawei a Roma, annunciato lo scorso settembre.
“Il centro non è un progetto isolato ma rientra nella più ampia strategia di Huawei di aprirsi a valutazioni esterne, perché non abbiamo nulla da nascondere, anzi, vogliamo raccontare al mondo quello che possiamo fare nel campo dell’innovazione. Solo nel 2020, Huawei ha proposto oltre 250 nuovi brevetti inerenti la sicurezza cibernetica, e siamo la prima azienda al mondo ad aver aderito al ‘5G Common Criteria’, che valida i nostri prodotti e servizi per lo standard”.
Il centro prevede la possibilità di effettuare analisi e verifiche richieste da telco e organizzazioni pubbliche o private, su prodotti Huawei e di terze parti, proprio con la volontà di rispondere ad ogni possibile dubbio sui rischi di sicurezza mossi negli ultimi anni. “Pensavamo di poter collaborare su larga scala per assicurare che nei nostri sistemi non c’è nulla pensato per danneggiare gli utenti ma non è stato così. Abbiamo dunque deciso di procedere da soli, adattandoci alle necessità di monitoraggio dei diversi Paesi”, ha spiegato John Suffolk, Global Cybersecurity and Privacy Officer di Huawei.
Secondo recenti ricerche, il tempo medio per individuare e risolvere una criticità informatica è di circa 85 giorni. “Troppi se consideriamo che in tale arco i criminali possono fare praticamente ciò che vogliono. Il Cybersecurity& Transparency Center nasce per verificare in tempo reale le possibilità di attacco e intrusione, su qualsiasi strumento e servizio, un beneficio evidentemente non solo per Huawei ma per tutta la comunità”, chiude Suffolk.