Torvalds, partito da un piccolo progetto personale legato a un ambito accademico,ha creato il sistema operativo più condiviso al mondo tanto che “L’Enciclopedia Britannica” lo ha inserito tra i 100 inventori più importanti della storia
Linus Benedict Torvalds,’ rivoluzionario per caso’ ha creato Linux, il sistema operativo più condiviso al mondo, solo per divertirsi.Oggi il 91% dei 500 supercomputer del Pianeta si affida al suo sistema operativo.
“Certe persone ricordano il proprio passato in base alle auto che avevano al lavoro che facevano o al posto in cui vivevano o alle ragazze con cui uscivano. I miei anni sono segnati dal computer. Ho cominciato usando il Commodore Vic-20 di mio nonno, professore di Statistica all’Università di Helsinki. Avevo 11 anni. Leggevo il manuale e poi l’aiutavo battendo sui tasti”.
Linus Totvalds, 20 anni fa, per un colpo di genio (accompagnato da giorni e notti di lavoro) ha creato Linux, un sistema operativo (o meglio un kernel, che ne è il cuore) aperto a tutti, senza restrizioni e licenze. Anzi, massima libertà di apportare modifiche e condividerle con altri utenti. All’epoca gli diedero del pazzo. Gli dissero che con quell’idea antistorica non sarebbe andato da nessuna parte. Eppure di strada ne ha fatta tanta.
Oggi il concetto dell’open source è alla base di tutto: Internet, telefonia, tv. Centinaia di aziende collaborano per svilupparlo. Ogni tre mesi esce una nuova versione di Linux. Oltre la metà di Internet funziona grazie a una piattaforma open source. Il 91% dei 500 supercomputer del Pianeta (quelli dedicati a ricerca, difesa, finanza…) si affidano a sistemi operativi della famiglia Linux. E lui, Linus Torvalds, si è conquistato copertine di giornali, premi e riconoscimenti in ogni parte della Terra. Il Time lo ha segnalato tra gli eroi degli ultimi 60 anni. Hanno anche dato il suo nome a una stella e spesso lo hanno incluso tra le persone più influenti del Pianeta. Recentemente, la prestigiossisima Enciclopedia Britannica lo ha inserito tra i primi 100 inventori più importanti della storia, insieme ad Archimede, Alessandro Volta e Henry Ford (c’è anche Bill Gates).
“Non mi sento come Archimede, ma spero che ciò che ho fatto venga ricordato. Sono molto felice che il mio progetto sia diventato grande e che il sistema open source sia oggi una strada così diffusa per sviluppare le cose. Voglio dire che dietro a un progetto come Linux ci sono ottime idee, ma, ancor più importante, c’è un sacco di lavoro”.
L’intuizione l’ha avuta nel 1991, quando studiava Informatica all’Università di Helsenki. A un certo punto, si diede l’obiettivo di migliorare il sistema operativo che girava sul suo computer. Non riuscendovi, decise di svilupparne un nuovo. Lins fece di necessità virtù. Infatti non poteva permettersi un sistema operativo commerciale né voleva usare i due sistemi allora in voga (Dos e Windows) né mantenere sul Pc quello sviluppato dalla sua università. Tutto iniziò senza grosse ambizioni, come testimonia il messaggio (poco profetico) che lui mise in Rete il 25 agoato:
“Hello everbody out there (…) i’m doing a (free) operating system just a hobby, wont’t be big and professional (…). (Ciao a tutti, sto lavorando a un sistema operativo gratuito e libero, giusto un passatempo, non diventerà nulla di grande o professionale)”.
La decisione fece infuriare il suo professore, Andy Tanenbaum, che lo accusò di creare qualcosa che nasceva già obsoleto. In realtà, tra i due, era l’approccio a essere opposto. Tanenbaum sottoponeva alla sua approvazione ogni modifica del codice, mentre Torvalds dava massima libertà agli sviluppatori. Condividere per migliorare tutti insieme.
Torvalds è partito da un piccolo progetto personale legato a un ambito accademico. Da questo punto di vista è stato uno dei tanti. La sua forza e il reale motivo d’originalità stanno nell’aver usato Internet per coinvolgere tante persone in tutto il mondo. I primi anni sono stati di crescita lenta e di consolidamento. Ma già nella metà degli anni 90, l’azienda del pinguino (che ne è diventata la mascotte a partire dal 1996) comincia a essere un punto di riferimento del settore, il sistema operativo più “portabile” e fonte di redditi sempre più interessanti. Ma se il sistema è gratuito, dove sta il profitto? Linux si è distinto dagli altri per la capacità di trasformare un progetto accademico in un prodotto commerciale. Ci sono state infatti delle aziende che sono partite dal prodotto base, lo hanno arricchito di sofware ad hoc, manuali e assistenza e lo hanno quindi commercializzato. Linux rappresenta un interessante punto di partenza per tante aziende del settore, che possono sviluppare prodotti di elettronica a partire da una base già strutturata ed economica.
Ma il successo non ha mai cambiato Torvalds.
“Linux mi ha permesso di impegnarmi su qualcosa di intellettualmente stimolante. Collaborare con persone in gamba e motivate. Lavorare su qualcosa di concreto, di cui le persone hanno bisogno. Non che cosa avrei fatto senza Linux. La mia è una bella vita e in buona parte deriva dal mio lavoro con Linux. D’altro canto, penso che me la sarei cavata anche da normale programmatore. A fare la differenza è il fatto di aver cominciato a programmare molto presto e aver trovato qualcosa che mi piaceva davvero fare”.
Nel 1997, Linus lascia la Finlandia e va negli Stati Uniti. Prima in California e poi in Oregon. “Quando presti questa decisione, io e mia moglie eravamo giovani. Avevo ricevuto una offerta dalla Silicon Valley e la questione era ‘proviamo per qualche anno e vediamo se ci piace’. Poi ci siamo abituati, le figlie sono cresciute qui e ormai l’America è casa nostra”.
Inoltre in Usa le risorse a disposizione di chi lavora nell’informatica sono molto superiori a quelle destinate in Europa. Nel 1999 l’azienda distributrice sbarca in Borsa e ottiene una quotazione record (poi ridimensionata dallo scoppio della bolla speculativa della New Economy). Nel 2005 Torvalds conquista la copertina di Busonessweek, che presenta Linux come una case history di successo. Nel 2010, il sistema operativo Android, basato su Linux, supera tutti gli altri sistemi operativi negli Usa e si avvia a diventare leader assoluto del settore.
Gli è stato chiesto: ha guadagnato con Linux? Ha risposto: “Certo. Sono pagato da vari anni dalla Linux Foundation per il suo sviluppo. Inoltre, alcune società legate a Linux, nel corso del tempo, mi hanno dato azioni per dimostrarmi il loro apprezzamento. Così, pur non essendo schifosamente ricco, posso dire di essere benestante”.