ROMA – Per il quarto anno consecutivo, nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture (LIFE16 NAT/IT/000659), giovani esemplari di Capovaccaio (Neophron percnopterus) nati in cattività sono stati liberati in Basilicata, nel Parco Regionale della Murgia Materana. Il 20 agosto 2021 Gabriel, Juanita, Lucas, Pablo ed Isabel, nati nel giugno 2021 al CERM Centro Rapaci Minacciati, in Toscana meridionale, hanno iniziato la loro vita “selvatica” nel Parco della Murgia Materana. Dopo il trasferimento dal CERM ed una breve tappa al Centro Recupero Animali Selvatici di Matera, i cinque capovaccai hanno trascorso tre giorni di ambientamento in una cassa-nido installata all’interno di una stazione di alimentazione supplementare per rapaci, costantemente monitorati anche a distanza mediante un sistema di videosorveglianza.
Una volta aperto lo sportello della cassa-nido, i giovani capovaccai sono usciti nell’arco di poche ore ed hanno iniziato ad esplorare i dintorni con brevi voli, alimentandosi ed interagendo con i nibbi reali, i nibbi bruni ed i corvi imperiali presenti nell’area.
Negli anni precedenti, con le stesse modalità, quattro diverse operazioni di liberazione avevano consentito di reintrodurre in natura altri 14 capovaccai nati in cattività. Queste operazioni costituiscono una delle principali azioni in favore del capovaccaio attuate nell’ambito del LIFE Egyptian vulture, progetto cofinanziato dall’Unione Europea che vede ISPRA tra gli otto partner coinvolti.
La liberazione effettuata quest’anno nel Parco della Murgia Materana è stata organizzata da ISPRA insieme a Biodiversità sas e De Rerum Natura sas e con la collaborazione dell’Associazione CERM. All’apertura della cassa-nido hanno presenziato il Presidente ed il Direttore del Parco della Murgia Materana e il Comandante del Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri CITES, Comando per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi.
Gli spostamenti effettuati dai giovani rilasciati vengono seguiti in tempo reale dallo staff del LIFE Egyptian vulture sia mediante osservazione diretta che grazie ai segnali inviati dalle apparecchiature GPS/GSM e dai trasmettitori VHF dei quali gli esemplari sono muniti. Questi dispositivi per il monitoraggio remoto sono stati donati dalla VCF (Vulture Conservation Foundation) all’Associazione CERM.
A seguito dell’accordo siglato tra ISPRA e CUFAA, finalizzato alla prevenzione e contrasto di episodi di bracconaggio e di disturbo antropico nei confronti del Capovaccaio, in loco sono state costantemente impegnate varie unità dei Carabinieri Forestali; una volta che i capovaccai avranno iniziato la migrazione, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri CUFAA proseguirà la loro sorveglianza nelle aree di migrazione e, in particolare nella Sicilia occidentale, per garantirne la tranquillità ed evitare episodi di bracconaggio.
Tra le specie di avifauna nidificanti in Italia, il Capovaccaio è probabilmente quella a maggior rischio di estinzione. Nel 2019 la sua popolazione è stata stimata in circa 7-9 coppie in Sicilia e 3-4 coppie nell’Italia peninsulare. Questo piccolo avvoltoio migratore nidifica in Italia ma sverna in Africa in paesi a sud del deserto del Sahara. La migrazione comporta un viaggio molto lungo che prevede l’attraversamento dello stretto di Messina, del Mar Mediterraneo e dell’intero deserto del Sahara; il transito in Italia avviene proprio a ridosso dell’inizio della stagione venatoria, esponendo gli animali al rischio di abbattimenti illegali.