Lo si apprende dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, che ha diffuso una nota. L’approvazione del Piano mira ad equilibrare l’offerta legata alla domanda del prodotto sul mercato, è uno strumento messo in campo dal Consorzio per garantire la corretta valorizzazione di un’eccellenza italiana.
La produzione dello scorso anno si è attestata a 2,54 milioni, facendo un registrare un lieve calo (-1,2%) rispetto alla media, dovuto a diversi fattori, tra i quali la pandemia e il trend negativo di produzione nel primo semestre di due aziende in procedura concorsuale, che hanno ripreso l’attività con regolarità solo dal mese di luglio.
La filiera comprende 31 stabilimenti produttivi (nel solo comune di San Daniele del Friuli), 3.641 allevamenti e 47 macelli (nelle regioni previste dal disciplinare). “La regolazione dell’offerta – spiega il Presidente del Consorzio Giuseppe Villani – consente nel medio termine di tutelare ancora meglio i valori della filiera (quotazioni dei suini, delle cosce e dei prosciutti Dop), e di creare un volano costante e duraturo per la crescita della produzione del prosciutto di San Daniele sulla base di una solida e costante garanzia di qualità della produzione”.
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