MILANO – Informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un’efficace prevenzione delle malattie cardiovascolari è l’obiettivo delle numerose attività organizzate durante la Giornata Mondiale del Cuore, che ogni anno si celebra il 29 settembre.
In Italia, le malattie del sistema circolatorio rappresentano una delle prime cause di mortalità, soprattutto con l’avanzare dell’età. Secondo i dati Istat[1], poco meno di un terzo dei decessi è dovuto a patologie cardiache e cerebrovascolari, rappresentando ancora oggi uno dei più rilevanti problemi di sanità pubblica[2].
La Giornata Mondiale del Cuore è occasione per ricordare che anche piccole azioni quotidiane possono contribuire a salvaguardare la salute del cuore.
Alimentazione sana, una moderata e costante attività fisica e attenzione a eventuali campanelli d’allarme sono alcuni dei più noti consigli quando si parla di cuore. Uno degli aspetti meno conosciuti, invece, riguarda la corretta idratazione.
Il professor Umberto Solimene, dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino, Presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo, spiega perché bere la giusta quantità di acqua ogni giorno ha effetti positivi sulla funzionalità cardiaca. “In primo luogo, le molecole di acqua riducono i livelli di viscosità del sangue, diminuendo il rischio di formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni. I sali minerali contenuti nell’acqua sono inoltre coinvolti nei processi che regolano le attività cellulari e la loro assunzione può quindi essere d’aiuto in presenza di determinati disturbi circolatori”.
Il calcio[3], ad esempio, oltre ad essere coinvolto nei processi di coagulazione del sangue, è uno degli elementi che influiscono sulla capacità di contrazione dei tessuti muscolari e per questi motivi le acque minerali ricche di calcio sono particolarmente indicate per chi soffre di problemi cardiocircolatori. Allo stesso modo, il magnesio4, in funzione della sua capacità di favorire il rilassamento delle cellule muscolari, assume un importante ruolo di protezione a livello cardiovascolare.
“Non tutte le acque minerali sono uguali e, a seconda della loro composizione, possiedono proprietà differenti – continua il professor Solimene – Questo dato è rilevante soprattutto per chi soffre di patologie che implicano l’adozione di regimi alimentari adeguati, come ad esempio per chi presenta elevati livelli di pressione del sangue, con indicazione di diete povere di sodio e il consumo di acque oligominerali che favoriscano la diuresi”.
Abbiamo visto che una corretta idratazione costituisce un’ottima abitudine per preservare il benessere del nostro corpo, contribuendo inoltre a ridurre il richio di eventuali patologie cardiovascolari, che possono insorgere con maggiore frequenza e facilità con l’avanzare dell’età.
Quando parliamo di anziani vale la pena ricordare che essi sono meno propensi a bere e meno sensibili allo stimolo della sete. In più, in questa fase della vita, risulta maggiormente complicato valutare lo stato d’idratazione: i campanelli d’allarme che avvisano che si sta bevendo troppo poco sono infatti più difficili da riconoscere. Secchezza delle mucose, scarso turgore della pelle, costipazione, sonnolenza, letargia e alterate capacità mnemoniche, sono sintomi molto generici e per loro natura frequenti nella terza età. Diventa quindi fondamentale prestare attenzione alla quantità di acqua che si assume ogni giorno, quantità che può variare tra l’1,5 e 2 litri. Una strategia semplice ed efficace, per controllare la corretta assunzione delle suddette quantità, può essere quella di bere da una stessa bottiglia, che deve essere svuotata prima di sera.
[1] https://www.istat.it/it/files/2017/05/Report-cause-di-morte-2003-14.pdf
[2] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2606_allegato.pdf
[3]-4 Consensus paper “Acqua&Salute. Come l’acqua protegge e migliora la salute nei suoi vari aspetti” – FEMTEC World Federation of Hydrotherapy and Climatotherapy.
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