Un ritorno al cinema-cinema quello di Avati con questo film scritto, oltre che da lui, dal fratello Antonio e dal figlio Alvise e prodotto da Videa e Rai Cinema. Per Avati è un ritorno al romanzo gotico e a quel ‘La casa delle finestre che ridono’ (1976) che è rimasto dentro il suo cuore.
Ma nel cuore del regista bolognese nessuna vera voglia di mollare: “Ho in mente due altri progetti: “Floating coffins” in cui vorrei raccontare, in una sorta di antologia, tutte le paure del mondo e, soprattutto, per i Settecento anni dalla morte di Dante, nel 2021, vorrei raccontare la sua straordinaria figura proprio come l’ha tratteggiata Boccaccio nel suo Il trattatello”.
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