Una tre giorni con un calendario fitto di appuntamenti che coinvolge non solo il centro cittadino di Andria, ma anche il magnifico territorio raccolto intorno a Castello del Monte, che si erge come una gemma tra le Murge e il mare. Un mare anche di ulivi perché è questa la terra più ulivetata d’Italia tanto da fare di Andria, come prima produttrice a scala nazionale, la capitale dell’olio evo. Un parterre di cuochi giovanissimi ma già in ruoli chiave, selezionati dalla JR- Jeunes Restaurateurs, che si misureranno con le materie prime locali, incrociando tecniche, culture, visioni, ed esaltando ruolo e caratteristiche dell’olio extravergine pugliese, vero protagonista del Concorso la cui Giuria è presieduta da Alfonso Iaccarino, patron del Don Alfonso 1890.
Sono 10 gli chef in concorso, “generazione Z” per lo più: uno soltanto ha poco più che 30 anni! Paesi di provenienza: Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Olanda (due chef), Slovenia, Svizzera, Vietnam. Tutti i cuochi saranno affiancati da cuochi tutor del territorio con i quali lavoreranno insieme così da rendere ancora più stretti i legami e lo scambio. QOCO, crocevia di culture gastronomiche e fucina di contaminazioni, quasi che Federico II di Svevia, autore anche di un trattato gastronomico con ricette dal mondo, ne sia genio ispiratore.
Ispirazione cosmopolita che contraddistingue la tre giorni e la cucina che si farà, si degusterà, si racconterà. E proprio questa cucina in evoluzione, custode di tradizioni, ma dal respiro aperto e moderno, dai tratti fusion, è lo spirito di Qoco, un laboratorio in fermento il cui quartier generale è Villa Carafa un’antica masseria, nel cuore della Murgia andriese con vista proprio su Castel del Monte dove si tiene il Concorso.
La giuria, dove tra gli altri siedono anche altri chef pluristellati oltre Iaccarino, come Paolo Barrale, Ristorante Aria, Napoli, Pino Lavarra, dalla lunga esperienza internazionale e attualmente in Qatar, Vitantonio Lombardo del ristorante omonimo, Matera, Lino Scarallo, Palazzo Petrucci, Napoli, Giuseppe Stanzione, Ristorante Glicine, Amalfi, o chef come Stella Shi, di Badu a Bari, ottimo esempio di commistione tra cucine di estrazioni diverse, e lo stesso Pietro Zito, di Antichi Sapori a Montegrosso di Andria, “cuoco contadino” straordinario interprete di quella terra, sarà chiamata a valutare i piatti in base ai seguenti parametri: gusto, originalità, presentazione, equilibrio generale. Dirimente sarà la valorizzazione ed esaltazione dell’Olio Evo nel piatto presentato.
La triade dei primi 3 classificati sarà rivelata nella serata di sabato 23 marzo al termine di una CENA DI GOLA aperta al pubblico, presso la stessa Villa Carafa. Nel corso dell’evento tutti gli chef in gara si presenteranno al pubblico raccontando il loro piatto e l’esperienza condivisa. Ma QOCO va oltre la gara e la cena di Gala/Gola e si apre alla città. A cominciare dalla sera di venerdì con QOCO a 4 Mani quando i 10 chef internazionali si incontrano con altrettanti chef locali e insieme si mettono ai fornelli di 10 tra ristoranti, bistrot ed enoteche in città, firmando cene a 4 mani (aperte al pubblico) con menu o singoli piatti che poi rimarranno in Carta anche nelle settimane successive. Una serata in cui sarà difficile scegliere. Una girandola del gusto, un percorso goloso da seguire anche a tappe degustando piatti diversi in location diverse e dove ci si orienta sempre e solo seguendo “un filo d’olio nel piatto”. Quell’olio extravergine, DNA di una cucina e di terra in cui l’olivo è un bene monumentale e il paesaggio olivetato un’opera d’arte.
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