“L’incertezza sui tempi e soprattutto sulle modalità delle riaperture, rispetto alle quali si susseguono a livello nazionale indiscrezioni frutto di evidente inconsapevolezza della realtà delle attività produttive, se non verranno assunti provvedimenti adeguati rischiano di determinare il default del settore turistico e ricettivo, entrato peraltro in sofferenza prima ancora della proclamazione ufficiale del lockdown”.
Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’. “Non c’è più tempo da perdere – prosegue -. Lasciare in balìa di questa crisi senza precedenti il settore più esposto significa sacrificare il 30 per cento del nostro Pil nazionale, centinaia di migliaia di imprese e milioni di lavoratori tra personale e indotto. Il momento delle rassicurazioni astratte è finito, anche perché i provvedimenti fin qui assunti, comunque del tutto insufficienti, hanno avuto ben poca rispondenza nella realtà.
In queste ore un grido di dolore si è levato dalle categorie turistico-ricettive, e questo grido deve essere accolto, con l’umiltà di ascoltare dagli operatori del comparto le problematiche reali che la situazione comporta e la consapevolezza di dovervi fare fronte per non consentire che si produca un danno irreparabile e, aspetto non secondario, che si consegni una intera economia nelle mani della criminalità organizzata. Parliamo del petrolio del nostro Paese.
Ogni euro messo in campo oggi è un investimento per la salvaguardia del futuro, perché se si fermano il turismo e la ricettività andremo incontro a una autentica macelleria sociale, soprattutto in territori come quello abruzzese già colpiti negli ultimi dieci anni da due terremoti. Senza contare – conclude Quagliariello – che la tutela dei luoghi di incontro e socialità è particolarmente importante in un momento nel quale il prolungato distanziamento rischia di diventare vera e propria alienazione”.