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Qual è l’età giusta per diventare fedifraghi? Ecco i risultati di un sondaggio

MILANO – C’è una prima volta per tutti: a poco serve nascondersi dietro quella morale da cui un po’ tutti, presto o tardi, abbiamo voglia di evadere. Tuttavia le circostanze cambiano assieme a noi nel corso della vita, favorendo, impedendo o, magari, talvolta addirittura causando l’insorgere dei primi “sintomi” dopo i quali sarà chiara la propria natura fedifraga.

Il portale che si occupa di dar voce agli infedeli, Incontri-Extraconiugali.com, ha scelto di indagare a fondo su questa questione, sottoponendo un campione di 1000 uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 55 anni a interviste volte a scoprire, una volta per tutte, a quale età si avverte maggiormente il bisogno di tradire, quando esso diventa incontrollabile e come evolve l’orologio biologico dell’infedeltà. I dati emergenti consentono di suddividere i risultati secondo tre categorie di età:

Il 48% dei tradimenti sono commessi tra i 40 e i 45 anni. A quell’età si è, infatti, oberati da obblighi e scadenze che finiscono per far rimpiangere gli anni d’oro della giovinezza, quando il tempo era un complice, non un avversario, e si poteva sfidare rimandando a domani quel che si poteva fare oggi. Non solo; gli uomini e le donne di mezza età ammettono di sentire forte il desiderio di rinnovare quella giovinezza, ormai non più tanto vicina, sfociando in comportamenti libidinosi e anarchici, all’insegna della ribellione verso la routine, verso il proprio partner e verso le responsabilità tipiche di chi è ormai “cresciuto”. Tradire fa sentire giovani e liberi, e consente di non far sbiadire il ricordo di quell’onnipotenza che caratterizza la bella gioventù.

Il 32% dei fedifraghi ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni. Un’età particolare questa, la carne è giovane, vuole avere tutto, e vuole averlo ora. Ci si sente ancora giovani per investire la totalità delle proprie forze in una storia seria e definitiva, è troppo presto per “mettere la testa a posto”. Si ragiona con i sensi, lasciandoli dominare senza remore. Si obbedisce solo alla sovrana Libido.

Il 20% degli infedeli ha, ebbene sì!, un’età più avanzata (tra i 50 e i 55 anni). Sebbene la percentuale non sia poi così alta, da non sottovalutare questa fetta della torta! Proprio quando sembrerebbe aver sopperito ormai ad una vita dominata dal raziocinio, ecco che subentra il desiderio di rivalsa! Non è forse vero che non è mai troppo tardi per abbandonarsi all’edonismo? I nostri intervistati parlano di come sia liberatorio ed eccitante scoprirsi a commettere atti “disdicevoli” per un’età comunemente riconosciuta per la saggezza e il senso del dovere, e di quanto questa trasgressione renda il tutto ancora più piccante e stuzzicante.

“Sebbene i risultati rivelino una prevalenza significativa tra le persone tra i 40 e i 45 anni, si può comunque sostenere che non esista un “vaccino” per l’infedeltà, nessuno di noi sembra esserne immune, essa può sfociare come un rush imprevisto e inaspettatamente piacevole, sottoponendo la pelle a un solletico da cui sembra non si possa e non si voglia guarire”, afferma Alex Fantini, ideatore del sito.

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Redazione L'Opinionista

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