Poi Lorenzo Suraci aggiunge: “Ma c’è un aspetto che supera ogni possibile obiezione: nel mondo del digitale non è che non esistano confini di copertura, locale o nazionale, proprio non esistono confini. Non sono neanche pensabili. Se li facciamo valere, arretrando anziché avanzando tecnologicamente, otterremo un solo risultato: condanneremo tutte le aziende italiane del settore a perdere in partenza la concorrenza nel mercato aperto, preparandoci a cedere mercato verso piattaforme che già abbondantemente approfittano dell’assenza di confini. È questo che si vuole? Se così è lo capiamo, ma da cittadini italiani e da imprenditori ci opponiamo e lo condanniamo. Se così non è, meglio, ma allora vuol dire che ci si deve in fretta accorgere dell’enorme e velenoso errore che ci si appresta a commettere tornando, in digitale, a far valere limiti e confini dell’analogico e del secolo scorso”.
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