Rai, Fontana: “Servizio pubblico strumento di coesione e crescita” 

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ROMA – “La Camera dei Deputati è lieta di ospitare la cerimonia celebrativa della prima trasmissione radiofonica italiana, andata in onda il 6 ottobre 1924, e dell’inizio della programmazione televisiva, avvenuto il 3 gennaio 1954. Due date che hanno segnato una svolta epocale per l’Italia. La radio e la televisione hanno infatti contribuito al progresso sociale e culturale del nostro Paese, rivelandosi preziosi strumenti di coesione e di crescita delle nostre comunità”. Lo ha detto, prendendo la parola in aula in apertura della cerimonia in corso a Montecitorio, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

“La storia del servizio pubblico radiotelevisivo – ha sottolineato – è strettamente intrecciata con quella italiana. L’annuncio della fine della guerra attraverso la voce di Corrado Mantoni, il disastro del Vajont, le Olimpiadi di Roma del 1960, l’alluvione di Firenze, lo sbarco dell’uomo sulla Luna con la telecronaca di Tito Stagno. E ancora, la drammatica stagione del terrorismo e dello stragismo, il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, la tragedia di Vermicino, il crollo del Muro di Berlino. Avvenimenti impressi nella nostra memoria, che si aggiungono a molti altri eventi entrati nelle case degli italiani grazie al racconto della radio e della televisione”.

“In tutti questi anni il servizio pubblico – ha osservato ancora Fontana – ha offerto informazione giornalistica, divulgazione culturale, trasmissioni di intrattenimento. E ha regalato anche tante emozioni. Emozioni convissute attorno al focolare domestico da milioni di radioascoltatori e telespettatori attraverso un unico e invisibile filo conduttore. Penso agli anni in cui le famiglie si riunivano attorno alla radio prima e alla televisione poi, riempiendo il salotto di voci e di speranze, condividendo momenti di ascolto e di silenzio”.

A giudizio del presidente della Camera, “il servizio pubblico radiotelevisivo ha assolto – e assolve tuttora – il proprio compito istituzionale, nel rispetto del pluralismo. In un mondo sempre più interconnesso e ormai pienamente entrato nell’era digitale, la Rai sta affrontando sfide ambiziose. Lo sviluppo di tecniche e di linguaggi nuovi e la presenza in rete testimoniano la sua capacità di innovazione, fattore essenziale di fronte alle complessità del nostro tempo. Il servizio pubblico radiotelevisivo custodisce, dunque, il passato e il presente di una grande storia italiana. Una storia che prosegue nel futuro, rinnovando il proprio impegno a informarci e a ispirarci, nel rispetto dei valori e delle tradizioni che rendono l’Italia unica al mondo. Una storia che – me lo auguro con tutto il cuore – possa presto arricchirsi di una nuova pagina, quella della pace”, ha concluso Fontana.