ROMA – A distanza di quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, va in scena una lettura originalissima di uno dei suoi testi più coinvolgenti: Re Lear. Dal 28 ottobre al 6 novembre, nella Sala Moretti del Teatro dell’Orologio di Roma, la Compagnia del LOTO propone una nuova versione della tragedia tradotta da Alessandro Serpieri, incentrata sulla tematiche legate alla decomposizione della Famiglia, alla Follia senile e alla caducità di Re e Regni, che vedrà protagonista Stefano Sabelli.
Stefano Sabelli è attore, autore, regista, scenografo, fondatore e direttore artistico del Teatro del Loto. Dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, è entrato nel 1981 al Lee Strasberg Theatre Institute di Los Angeles.
Negli anni ha collaborato con diverse personalità della Cultura e dello Spettacolo, italiane e internazionali, alternando l’attività artistica a quella di manager culturale, capace di realizzare produzioni, rassegne, mostre ed eventi originali e di successo.
PROLOGO:
Lear, stanco Re zingaro, divide il suo Regno e il suo bel Carro gitano, fra due figlie adulatrici che, come in un concorso di bellezza, si fanno incoronare con civettuolo cinismo Miss di Regioni, ormai divise. Sentenziando che “dal Nulla nasce Nulla”, il vecchio Re, ripudia però la terza figlia, quella più amata, che “nulla” aveva chiesto in dote, rifiutando lo show e le lusinghe interessate delle sorelle. È l’inizio della fine! Tutto si decompone mentre esplodono ritmate fanfare Gipsy che annunciano l’implosione del Regno. Edmund, figlio illegittimo del vecchio Gloucester, lancia le sue calunnie contro il fratellastro Edgar e contro Lear, cosa che lo rende carne assai seducente per l’avida lussuria di Gonneril e Regan, che se ne litigano le attenzioni.
Lear, nel frattempo, più pazzo del suo Pazzo, non trova più luogo e sosta per il suo debordante ed invadente carrozzone da giostraio. Mentre barbarie e cecità travolgono tutto, il Grecale annuncia la tempesta in un’ampolla di vetro che scardina le menti e il nomadismo del vecchio Re perde, col Regno, la sua Rosa dei venti.
In scena, insieme ad un cast di 12 validissimi interpreti, ci saranno anche i musicisti della Riserva MOAC & Bukurosh Balkan Orchestra, a commentare le azioni drammatiche all’interno di un allestimento scenico creato da Michelangelo Tomaro. I costumi sono di Marisa Vecchiarelli, le luci a cura di Daniele Passeri.
Spettacoli in scena nei giorni: 28-29-30 ottobre 3-4-5-6 novembre 2016. Giorni feriali: 21,30 – Domenica: 18,30. Biglietti: Intero €15 – Ridotto €12
INFO: www.teatrorologio.com
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