“Don Peppe – scrive il presidente della Camera – manca molto alla sua gente: oggi più che mai, in un contesto aggravato dall’emergenza sanitaria dalla quale la criminalità organizzata tenta in tutti i modi di trarre cospicui vantaggi. Lo ha recentemente ribadito la Direzione Investigativa Antimafia nella sua Relazione: la camorra, sfruttando il disagio di famiglie e imprese, ha messo in atto forme di assistenzialismo perverso offrendo risorse economiche, sanitarie e alimentari”.
“L’attenzione deve essere dunque massima -prosegue Fico – anche per scongiurare ogni tentativo da parte della criminalità organizzata di drenare le risorse che verranno stanziate per il rilancio del Paese. Ciò significa che, al movimento di “resistenza” delle associazioni e dei cittadini, deve affiancarsi l’impegno delle Istituzioni, per adottare una linea di rigore e di tolleranza zero verso ogni frode e ogni illecito nell’utilizzo delle risorse europee. Deve essere questo lo spirito di una buona politica che abbia a cuore le sorti non soltanto del territorio campano, ma di tutto il Paese. Un impegno che renderà, seppure in parte, giustizia al sacrificio di don Peppe Diana”, conclude Fico.
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